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A Palermo sbarcati 1200 profughi: gettato in mare cadavere profugo dilaniato dagli squali. Sono 1.169 gli immigrati sbarcati intorno alle 2 della notte scorsa nel porto di Palermo da una nave militare. Tra loro c'erano 55 bambini, e 298 donne, di cui 13 in stato di gravidanza. Si tratta per lo più di migranti provenienti alla Siria, dall'Eritrea e dalla Somalia.

Al porto una vera e propria task force rappresentata dai funzionari del Comune che si occupa dei minori stranieri non accompagnati, dell'Asp, della Caritas, della Croce rossa e della Protezione Civile. I migranti arrivati verranno trasferiti nei centri di accoglienza di Giacalone e Trabia, nel palermitano. Presenti al porto anche il sindaco Leoluca Orlando e il Prefetto Francesca Cannizzo. "E' stato lo sbarco più numeroso qui a Palermo – ha detto il Prefetto Cannizzo – ma la macchina organizzativa ha funzionato benissimo". E il sindaco Orlando: "Ancora una volta Palermo accoglie persone che hanno diritto di essere assistite, anche oggi c'è stata una grande sintonia istituzionale".

Ieri sera, invece, sono arrivate intorno alle 21 al porto di Trapani 8 delle 9 salme dei profughi recuperati ieri dalla Guardia Costiera dopo il naufragio di un barcone a un'ottantina di miglia dalle coste libiche. Sei salme sono state trasferite al cimitero di Trapani, altre 2 all'obitorio, in attesa che si svolga oggi l'autopsia disposta dalla Procura di Trapani. 

La polizia di Ragusa ha fermato un presunto scafista della Guinea, sospettato di essere responsabile dello sbarco di migranti avvenuto ieri a Pozzallo. All' uomo, oltre al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è contestata anche la morte derivante da altro reato, relativa ad un migrante deceduto durante la traversata verso l'Europa. Il cadavere dell'uomo, morto a causa delle esalazioni di benzina rovesciatasi sull'imbarcazione per il mare mosso, sarebbe stato gettato in mare e, una volta in acqua, dilaniato da alcuni squali che seguivano il gommone.

Secondo il racconto di alcuni migranti ascoltati della polizia, il gommone su cui si trovavano era seguito da un branco di squali. Quando uno degli extracomunitari è morto dopo avere respirato vapori di carburante, tra i viaggiatori è scattata l'idea di gettare in mare il corpo del loro compagno di viaggio per allontanare gli squali. Il racconto choc è stato fatto da diversi testimoni che hanno sottolineato che la decisione non è stata rapida ed è stata dibattuta. Alla fine ha vinto la paura e la salma è stata fatta scivolare in mare. Il corpo è stato dilaniato dagli squali e il gommone si è allontanato dal branco.