Il figlio soffre di leucemia, e per consentirgli di stargli accanto i colleghi gli "regalano" le ferie. Il 36enne Renzo Canadese, racconta "Il Gazzettino", lavora alla "Tessitura Monti" a Treviso. A suo figlio, 6 anni, nel 2013 viene diagnosticata la leucemia. In 2 anni Renzo è riuscito a stare vicino al figlio grazie ai congedi parentali e a un anticipo di ferie. Nel 2015 la malattia sembra finalmente debelatta.
Si ritorna alla normalità, Renzo rientra a pieno ritmo in azienda nel posto in cui lavora da 17 anni. Tutto normale fino alle scorse settimane, quando, in una normale visita di controllo, si scopre che la leucemia è tornata. "I vermi nel sangue", come la chiamano padre e figlio, cercando di stemperare il dolore dandogli una forma che faccia meno paura. Per Renzo questa volta però sarà dura trovare il modo di essere al fianco del figlio: a sua disposizione non ha più né ferie né permessi.
Del caso se ne occupa anche il delegato sindacale che, convocati i colleghi di Canadese (l'azienda conta circa 300 dipendenti), spiega come grazie a una norma inserita nell'ultimo jobs act sia possibile accedere alle "ferie solidali", cioè la possiblità per gli altri dipendenti di trasferire in modo anonimo e volontario una parte del proprio periodo di riposo. La risposta è stata enorme: c'è chi ha regalato alcuni giorni, chi addirittura intere settimane delle proprie ferie.