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Sono stati celebrati questa mattina i funerali di Marco Scaravelli, il bimbo di 6 anni di Dosolo (Mantova), morto dopo sette giorni di coma in seguito a un incidente su una minimoto avvenuto domenica 10 luglio. Il padre Cristian ha raccontato come è avvenuta la tragedia che lo ha privato del suo unico figlio.

L'uomo non era un "fanatico" di motori, né uno dei tanti adulti che magari sognano di realizzare se stessi facendo del proprio figlio un campione: "Marco giocava a calcio, a tennis, a basket, amava il nuoto. Non era un baby-pilota, come dicono. La verità è che io gli ho regalato un corso di cinque lezioni per il suo sesto compleanno e al termine della seconda, quando la moto era già spenta, è successa la disgrazia", rivela Cristian Scaravelli. 

Sulla dinamica dell'incidente che ha fatto piombare Cristian e la moglie Loreta nel dolore più atroce: "Ho tirato la cordina per riaccendere la moto. Quel giorno faceva un caldo bestiale e volevo evitare di spingerla fino al gazebo che era a una quarantina di metri. Marco è saltato su e ha iniziato ad accelerare. La moto è partita, lui si è sbilanciato all’indietro, spaventato. E così è andato al massimo. Ha sfiorato un bambino, poi una transenna e poi dritto sulla piantana in ferro del cancello, dove ha battuto la testa".

Dopo l'incidente i giorni di angoscia: Marco è stato trasportato in elicottero all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, dove le condizioni a un certo punto sembravano migliorare. Poi l'improvviso peggioramento: un'operazione chirurgica, la possibilità di danni permanenti paventata dai medici: "Me lo potevano dare anche senza gambe, avrei fatto i salti di gioia", dice il papà. Marco, purtroppo, non ce l'ha fatta. È morto dopo sette giorni di agonia, anche se i suoi organi – reni, fegato, polmoni e cuore – continueranno a vivere in altri bambini.

Adesso il papà Cristian dovrà convivere probabilmente col senso di colpa per aver tirato la cordicella dell'avviamento, anche se di fronte alle accuse dei "commentatori da tastiera" è risoluto: "Io dico che lo scivolo dell’acquapark e la bicicletta possono essere molto più pericolosi di una minimoto. C’erano due istruttori per due bambini, tutti equipaggiati, velocità minima, pista sicurissima. Queste lezioni le consiglio".