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Immagine E’ la prima fatica del giovane regista Antonino Buzzone (Nino Buzz). Un progetto nato in America, a Los Angeles, dove Nino si è trasferito subito dopo la laurea in Arti e spettacolo conseguita all’Università Cattolica di Milano e dopo un ulteriore corso di studio di due anni alla Ucla, la University of California, Los Angeles. Una classica vicenda siciliana, in cui si intrecciano gli affari di una famiglia di Niscemi, e i rapporti corrotti tra mafia e imprenditori. Ma se la storia è classica, «montaggio e fotografia sono moderni», dice l’autore, che è anche sceneggiatore e montatore. Interpretato da attori niscemesi non professionisti, l’idea del film è nata in America, con un budget di soli duemila euro e il sogno di creare nuovi canali di distribuzione indipendenti.
 
È la storia di Nino e della sua famiglia di contadini, proprietaria di un terreno a Niscemi, il paesino in provincia di Caltanissetta diventato famoso per via del Muos. E costretta a subire angherie, minacce e soprusi da alcuni imprenditori mafiosi che vogliono costruire un aeroporto e per questo vogliono la loro terra. Una classica storia di intrecci e di rapporti familiari, di soldi, di tradimenti e di rapporti corrotti in cui la terra, la Sicilia, ha un ruolo fondamentale. «Ma non è una storia di mafia- tiene a precisare Buzz — è piuttosto una storia verosimile in Sicilia».