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Il prossimo settembre si aprirà a Torino l'udienza preliminare a carico di una dottoressa di 65 anni che lavora in Italia. Il caso in oggetto è quello di una torinese morta nel 2014, a 53 anni, dopo aver seguito delle terapie ispirate alle controverse teorie del tedesco Hamer. Anziché farsi asportare chirurgicamente un neo, si affidò a trattamenti con erbe e a sedute finalizzate a rimuovere certi suoi presunti blocchi psicologici; il neo nel corso del tempo si trasformò in un tumore.

Per questa vicenda è già stata condannata in primo grado a 2 anni e sei mesi di carcere una dottoressa torinese. Le nuove indagini, cominciate dopo la denuncia dell'avvocato di parte civile, hanno portato a concludere che la dottoressa fosse la "maestra dell'altra dottoressa che ne seguiva gli insegnamenti in quanto esperta in terapia unicista", e che fosse stata in qualche modo coinvolta nella vicenda della paziente torinese.