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Puoi essere il miglior pasticciere del mondo, puoi aver fatto incetta di premi e riconoscimenti ma c’è poco da fare: se e quando tocchi la cassata ai siciliani non hai scampo! Ecco che dinanzi alle affermazioni del maestro Iginio Massari i siciliani sono ” saltati dalla sedia” in difesa della regina indiscussa della pasticceria siciliana. Scopriamo, di seguito, cosa è successo.

Maestro Iginio Massari:” la cassata è troppo dolce”

”Vi siete mai chiesti come mai il cannolo lo mangiano in quasi tutte le parti del mondo e la cassata no? Perché la cassata è troppo dolce, mentre il cannolo l’avete regolato all’attualità”, ha dichiarato Massari.

“Il cannolo è stato attualizzato, la cassata no”

Secondo il noto pasticciere, il successo del cannolo è dovuto al fatto che i siciliani sono riusciti ad adattarlo ai gusti contemporanei, rendendolo più appetibile per un pubblico più vasto.”

“Carenza nella comunicazione della pasticceria siciliana”

Ma non è tutto. Non contento di aver (maldestramente, ammettiamolo!) provato a demolire un pilastro del made in Sicily, ha aggiunto che anche dal punto di vista comunicativo i dolci siciliani meriterebbero maggiore attenzione e necessiterebbero di essere raccontati con maggiore enfasi ed entusiasmo.

“Sapete solo voi che è buono!”

”Avete la vostra brioche con la granita che è qualcosa di spettacolare, ma non riesce a ingranare a livello né nazionale né internazionale. Lo sapete perché? Manca la comunicazione corretta e senza comunicazione, lo sapete solo voi che è buono. E questo è un errore fondamentale”.

“Prendete come esempio il maritozzo romano

Subito dopo, porta come esempio, il maritozzo, uno dolce della tradizione romana, che negli ultimi tempi sta avendo successo, anche in altre regione.  Un esempio, che vuole dare come input alla pasticceria siciliana, per far conoscere i propri prodotti anche in altre realtà geografiche.

L’evoluzione della cassata

Nel corso dei secoli la cassata si è evoluta, arricchendosi di nuovi sapori e forme. La pasta frolla iniziale venne sostituita dalla pasta reale di Martorana, mentre l’arte cioccolatiera e il pan di Spagna di origine spagnola completarono il suo profilo barocco. La forma e la decorazione della cassata, con la sua caratteristica zuccata, si devono al pasticciere palermitano Salvatore Gulì che nel 1873, in occasione di una manifestazione a Vienna, presentò una cassata che divenne un simbolo di eleganza e raffinatezza.

Cassata siciliana
Cassata siciliana

Richiesto il riconoscimento STG per la cassata

La richiesta di STG per la cassata rappresenta un passo fondamentale per tutelare e valorizzare un tesoro prezioso che fa parte della storia e dell’anima della Sicilia.  Dal momento che la Sicilia si prepara a diventare “Regione Europea della Gastronomia 2025” l’ottenimento del riconoscimento STG per la cassata assumerebbe così un valore ancora più importante, inserendosi in un progetto di valorizzazione dell’identità siciliana attraverso l’enogastronomia.

La nostra opinione

Come in (quasi) tutte le vicende, crediamo fermamente che non esista una unica verità e che ci possa essere qualcosa di giusto anche in una affermazione sbagliata e viceversa. In questo caso ci viene da pensare che il maestro Massari non sia a conoscenza del fatto che le radici storiche della cassata affondino nel IX-XI secolo, periodo di dominazione araba in Sicilia e che, proprio l’incontro tra la ricotta siciliana e gli ingredienti introdotti dagli arabi, come canna da zucchero, agrumi e mandorle, abbiano dato vita a questo dolce iconico che ha contribuito a fare conoscere la Sicilia nel mondo. Crediamo, pertanto, che proprio la sua dolcezza (prepotente ma mai eccessiva) sia la caratteristica che l’ha resa regina della pasticceria siciliana nel mondo. Tuttavia, su una cosa il maestro Massari ha ragione: se neanche lui era a conoscenza di questo e se, a suo dire, il maritozzo ( non ce ne vogliano i romani) è più famoso della cassata, vuol dire che noi siciliani non siamo abbastanza bravi a comunicare l’assoluta egemonia della regina della pasticceria siciliana su tutti gli altri dolci. Di questo dobbiamo fare ammenda e correre ai ripari, del resto se “ce l’ha fatta il maritozzo, ce la farà anche ( e soprattutto) la cassata ( non quella di Massari però!).

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