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01Un’infinita scia di fuoco alimentata dalle tipiche “ciaccule di disa” attraversa le vie del centro storico precedendo la storica statua di Maria Santissima in un contesto reso ancora più caratteristico dalle “vuciate” rivolte alla Madonna.

 

Senza nulla togliere al fervore religioso, è anche un’importante manifestazione folkloristica: nelle prime ore della sera del 7 dicembre il popolo Calatafimese si unisce in comitive per organizzare la “Tavulidda” un’abbondante cena che finisce quando lo scampanio delle campane della chiesa di San Michele, nel cuore del centro storico, richiama tutta la popolazione a sistemarsi ciascuno con la propria “ciaccula” dietro la statua della Madonna pomposamente addobbata di fiori e a dare così inizio alla processione. Sono le 4.00 dell'8 dicembre e tutti, assonnati, iniziano il corteo; ma basta il grido "Trema lu `nfernu e trionfa Maria" oppure “Sintennu lu nnomu di Maria lu `nfernu trema” che tutti ritrovano l’energia per procedere nelle vie del paese e per radunarsi tutti assieme davanti la chiesa di San Michele per il rogo finale di quello che è rimasto delle “ciaccole”.

La tradizione è legata al nome di mastro Vincenzo Avila che, dopo aver acquistato un’effigie in carta pesta della Vergine da tenere a casa sua, decise di farla benedire all’alba dell’8 dicembre del 1908, a conclusione della novena. Pertanto insieme ad altri suoi colleghi calzolai trasportarono di notte, prima dell’inizio delle sacre funzioni, il Simulacro presso la chiesa di San Michele. L'evento si ripete ogni anno trasformandosi in una vera e propria processione, man mano che i devoti aumentavano. Per poter illuminare il tragitto, in assenza d’energia elettrica, si cominciarono ad utilizzare fiaccole realizzate con gambi d’ampelodesmo, "i busi di ddisa".

 
info: 
Ufficio turistico 09249505501
Proloco Calatafimi 3339245687
 
 

Ufficio turistico comune di Calatafimi Segesta (TP)

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