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La paura, le esplosioni, il fuoco: ecco cosa succede a Stromboli

Lo Stromboli fa paura, dopo le violente esplosioni di ieri che hanno anche fatto una vittima. La Protezione Civile regionale siciliana ha disposto lo stanziamento di una nave militare e di una nave privata a scopo precauzionale, per interventi di soccorso e per una eventuale evacuazione dell’isola. Sono ancora al lavoro i vigili del fuoco e i Canadair per spegnere gli ultimi focolai. La fase di emergenza è finita: sono rimasti molti residenti e pochi turisti.

Gli incendi su Ginostra sono stati spenti da poco, ma sono ancora attivi dei roghi sul lato di Stromboli. Tutto è iniziato alle 16.46 di ieri: sono avvenute due esplosioni, di quelle che caratterizzano lo Stromboli, ma con un’energia maggiore del solito.

Due colate laviche sono scese dalla Sciara del fuoco dirette a mare. Alcuni hanno cercato riparo in casa, altri si sono buttati in mare per paura dei roghi.

La zona più colpita è la piccola frazione di Ginostra. Qui, racconta il giornalista e proprietario di un bazar, Giancarlo Giuffrè, “tutte le persone che si trovavano al villaggio, circa un centinaio tra turisti e residenti, si sono barricate in casa e si sono lanciate in mare“. Piano piano la situazione sta tornando alla normalità.

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Per il caldo è anche esplosa una bombola di gas, senza provocare danni o feriti. I vigili del fuoco sono presenti anche con due elicotteri, uno decollato da Salerno e l’altro da Catania. L’Ingv, nella serata di ieri, ha sottolineato che il fenomeno esplosivo “si può considerare sostanzialmente concluso”, ma non si esclude che ci possano essere repliche.

“Sono fenomeni imprevedibili – ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ing, Eugenio Privitera – di conseguenza non si possono fare scenari”. E ha ricordato che casi di emissione di così grande energia “sono abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”.

Redazione