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È una corsa contro il tempo quella per salvare la piccola Matilda Challoner. Mamma Jordan venne trasferita nel reparto di Neonatologia dell'ospedale di Trento. Per la donna inglese il trasporto si rese necessario a causa delle perdite accusate mentre stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza a Venezia con il compagno Ashley. Due giorni di ricovero e poi la nascita, inaspettata. Il 3 dicembre scorso la piccola è venuta al mondo prematura di 15 settimane, alla 25esima di gravidanza. Il peso? Appena 600 grammi.

L'incubazione in terapia intensiva neonatale ha impedito il trasferimento della neonata, vincolando Jordan Wilson e Ashley Challoner, i genitori, a rimanere in Italia per stare vicini alla bambina. Una permanenza che i due 27enni sono in grado di sostenere fintanto che possono contare sulla copertura garantitagli dall'assicurazione sanitaria. Ma al ritorno in Inghilterra la coppia potrebbe non aver da parte una somma di soldi sufficiente all’acquisto di quei beni di cui necessita un bimbo appena nato. Scrive il "Corriere della Sera":

L'idea originale per far fronte alla situazione – forse sullo spunto della vicenda del piccolo bambino britannico Charlie Gard, gravemente ammalato, diventata nel corso dell’estate un caso mediatico internazionale – è venuta alla nonna della piccola, la madre di Jordan, che ha lanciato una raccolta fondi su gofundme.com per raccontare la vicenda di cui è stata protagonista la giovane famiglia e chiedere un aiuto economico a chiunque lo desiderasse. Il crowdfundig, molto diffuso nel mondo anglosassone, è stato lo strumento giusto.

La storia di Matilda ha già conquistato 47 utenti del web, arrivando a farle racimolare la somma di 1.650 sterline, oltre l’obiettivo iniziale posto a 1.500. Oggi la figlia dei Challoner ha 37 giorni e pesa 1.180 grammi, «all’incirca come un sacco di zucchero», spiega la nonna Helen Richardson ai donatori che tiene aggiornati sulle condizioni della bambina. «Non deve più portare la maschera per l'ossigeno – scrive ancora la donna su gofundme.com -. Ha ancora i sondini nasali, ma riesce ad avere fino a due ore di autonomia senza il loro sostegno». La neonata si trova tuttora nella struttura ospedaliera di Trento, e le sue condizioni, in continuo miglioramento, fanno ben sperare per le dimissioni, previste per il prossimo 14 marzo. Ma, visti i costanti progressi, potrebbero arrivare addirittura in anticipo. A Matilda, si è capito, non piace aspettare.