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Forse non tutti lo sanno, eppure Catania si sviluppava intorno a un lago. A memoria di quel tempo che fu esiste ancora la via Lago di Nicito: vi siete mai chiesti perché si chiama così? Il lago di Nicito era un lago di Catania, formatosi a seguito di un’antica eruzione dell’Etna, ma poi scomparso, sepolto da una colata lavica, nel 1669.

Ricostruire la storia di questo lago non è facilissimo, però esistono comunque alcune importanti notizie in proposito. Partiamo dall’eruzione del 406 a.C., che raggiunse la periferia nord della città di Catania è tagliò il corso del fiume Amenano, ostruendolo.

Il lago che si formò aveva una circonferenza di circa 6 chilometri e una profondità di oltre 15 metri. Iniziava nei pressi dell’attuale piazza Santa Maria di Gesù ed era alimentato dalle correnti d’acqua che affluivano da più parti. A circondarlo vi erano alberi e campagne e costituiva un luogo affascinante, ameno. Intorno sorsero delle ville.

Proprio di fronte a quel lago, nel 1556, il viceré di Sicilia Juan de Vega fece erigere il Bastione degli Infetti. Il lago di Nicito esistette fino al 1669: una delle più disastrose eruzioni dell’Etna avvenute in epoca storica, dopo aver distrutto diversi paesi dell’hinterland catanese, nel giro di poche ore colmò il lago e la valle in cui insisteva.

Il nome del lago, Nìcito, sembra sia una derivazione dal greco anìketos (“invitto”), a sua volta derivante da nike (“vittoria”). Sul lago si svolgevano anche delle regate navali.

L’unica testimonianza attualmente esistente del lago è il nome dato alla via omonima che separa il quartiere La Mecca (ad ovest) dal quartiere Piedigurna (ad est) e collega inoltre la piazza Santa Maria di Gesù, nell’omonimo quartiere, con la via Plebiscito alta, cioè con l’Antico Corso.

Foto: Anna Furci

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