5 Febbraio, si festeggia Sant’Agata, la patrona di Catania.
Si narra che la Fanciulla Agata, vissuta fra il III e IV secolo d.C., fosse divenuta oggetto di insana passione da parte del proconsole Quinziano il quale, dopo ripetuti tentativi di corruzione, minacce e lusinghe, non essendo riuscito a piegare la giovanetta, appena quindicenne, alle sue brame, le strappò i seni.
Una storia atroce e candida insieme, fatta di innocenza e turpi passioni, dove il Bene e il Male si scontrano, come Titani e dove vince il Bene, dove vincono gli “ideali”, nonostante il martirio della Fanciulla Agata.
Agata è l’emblema della determinazione, della Fede negli ideali.
Una storia atroce e candida insieme, fatta di innocenza e turpi passioni, dove il Bene e il Male si scontrano, come Titani e dove vince il Bene, dove vincono gli “ideali”, nonostante il martirio della Fanciulla Agata.
Agata è l’emblema della determinazione, della Fede negli ideali.
È un esempio da seguire da tutti coloro che non sono disposti a cedere ai compromessi e che credono talmente nei propri ideali da essere disposti a tutto pur di essere coerenti con essi.
I seni di una donna, il simbolo della femminilità, della maternità ma anche dell’erotismo, oggetto di desiderio ma anche fonte primordiale, per il neonato, di piacere e sopravvivenza.
Agata è l’Immagine della Donna, forte ma dolcissima, candida ma consapevole dei propri convincimenti e “le Minnuzze di S.Agata” rappresentano tutto questo .
E siccome siamo in Sicilia, ogni dramma, ogni racconto “cuntato”, anche drammatico, diventa festa, gioia, cibo e piacere come in questo caso: un involucro candido e perfetto, composto da una frolla “bianca” friabilissimo e fondente al gusto, ripieno di crema di ricotta profumata con la scorza d’arancia candita, la zuccata e la cioccolata, voluttuosa e inebriante, guarnita con la ciliegina rossa.
I seni di una donna, il simbolo della femminilità, della maternità ma anche dell’erotismo, oggetto di desiderio ma anche fonte primordiale, per il neonato, di piacere e sopravvivenza.
Agata è l’Immagine della Donna, forte ma dolcissima, candida ma consapevole dei propri convincimenti e “le Minnuzze di S.Agata” rappresentano tutto questo .
E siccome siamo in Sicilia, ogni dramma, ogni racconto “cuntato”, anche drammatico, diventa festa, gioia, cibo e piacere come in questo caso: un involucro candido e perfetto, composto da una frolla “bianca” friabilissimo e fondente al gusto, ripieno di crema di ricotta profumata con la scorza d’arancia candita, la zuccata e la cioccolata, voluttuosa e inebriante, guarnita con la ciliegina rossa.
Io ho utilizzato delle formine in alluminio ma, qualora abbiate delle difficoltà a reperirle, potrete usare anche gli stampi in silicone, le mezze sfere diametro 6 cm.Questi dolci possono anche essere farciti con una crema di latte bianca , sempre addizionata ai canditi e la cioccolata e la ricetta la trovate QUI'
E siccome mi piacciono le "contaminazioni" , ho abbinato a questi voluttuosi dolci un vino dolce Roner
Ritterhot – Rosenkavalier che esalta le peculiarità tutti i profumi !!
Ingredienti per 15 minnuzze:
Per la frolla bianca:
– 500 gr farina 00
– 175 gr di strutto
– 175 gr di zucchero
– 1 tuorlo
– 5 gr di ammoniaca
– un pizzico di sale
– un pizzico di vanillina oppure i semi di un baccello di vaniglia
– 50 gr acqua fredda
Per la crema di ricotta:
– 500 gr di ricotta di pecora
– 150 gr di zucchero
– 150 gr di scorzette d'arancia candita tritata home made e la ricetta la trovate QUI'
– 100 gr di zuccata tritata
– 50 gr gocce di cioccolato fondente
Per la glassa di zucchero e decorazione:
– 2 albumi
– 350 gr. di zucchero a velo
– 1\2 limone spremuto
– ciliege candite
Procedimento per la frolla bianca:
– impastare tutti gli ingredienti in una planetaria aggiungendo l'acqua, poco alla volta
– deve risultare un impasto liscio e omogeneo, non troppo molle
– avvolgere l'impasto nella pellicola e mettere in frigo per 1\2 ora
– imburrare e infarinare le formine
– nel frattempo condire la ricotta con lo zucchero, i canditi e la vaniglia
– stendere la frolla abbastanza sottile e con un coppapasta rotondo ritagliare dei dischi
– foderare gli stampini, riempire per 2\3 di crema di ricotta e chiudere con un altro disco di frolla
– bucare il coperchio con i rebbi della forchetta
– bucare il coperchio con i rebbi della forchetta
– infornare a 180 ° per 30 minuti
– sfornare e lasciare raffreddare bene, prima di sformare i dolcetti
– non preoccupatevi se, durante la cottura si gonfieranno e il coperchio di frolla si solleverà….dopo ritornerà a posto
– preparare la glassa mescolando gli albumi,lo zucchero a velo e il succo di limone con una frusta
– io ho messo gli ingredienti nel Bimby con la farfalla 1 min. vel 6
– qualora sia troppo fluida, aggiungere altro zucchero a velo
– ricoprire i dolcetti, poggiati su una gratella per fare scolare la glassa in eccesso
– qualora non sia abbastanza coprente, rivestirle nuovamente, di glassa
– aggiungere alla sommità mezza ciliegia candita e lasciare asciugare bene