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Pane bianco, crackers e patatine: ecco alcuni cibi cancerogeni che piacciono anche ai bambini.

Nonostante i numerosi allarmismi posti in essere in materia di salute e alimentazione è doveroso puntualizzare la veridicità di alcune notizie diffuse in questi giorni. Alcuni giorni fa, sul web, è uscito infatti un articolo che colpiva drasticamente il pane bianco, come alimento assolutamente dannoso e nocivo per la salute di tutti.

In questi giorni, a parlare sono finalmente gli esperti dell’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare, nonché l’ ente impegnato nella sicurezza degli alimenti in Europa, qui trovi il link al sito), che illustrano quale sia, ad oggi, la situazione a proposito di alcuni cibi  ritenuti cancerogeni.

IL PARERE DEGLI ESPERTI SUI CIBI CANCEROGENI

Secondo i ricercatori, le sostanze nocive si ricoprono di sapore diventando oggetto di desiderio anche fra i bambini. Pane, caffè, frittura, patatine oggi contengono un livello di sostanze cancerogene mai viste in passato.

IL PROBLEMA RISIEDE NELL' ACRILAMMIDE

Non tutti conoscono il significato del termine acrilammide (ma basti effettuare una breve ricerca su internet per capire di cosa si sta parlando). Per farla breve, l’acrilammide è il composto cancerogeno che si forma a seguito della cottura di alcuni alimenti a base di proteine e zuccheri.

A parlare concretamente di ipotesi, ricerche e analisi è l’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) che il prossimo 10 dicembre a Bruxelles terrà un tavolo tecnico sui reali danni derivanti dal pane bianco e dagli altri alimenti, con speciale focus sui bambini, le vittime più colpite dal consumo involontario di acrilammide.

Tecnicamente l’acrilammide è l'ammide dell'acido acrilico.

Come conferma l’ente che si occupa di controlli qualitativi sugli alimenti, l’acrilammide si crea facilmente a seguito del surriscaldamento a determinate temperature di alcuni alimenti quali: “caffè, patate fritte, biscotti, cracker, pane croccante, pane morbido e – ricorda ancora l’Efsa – in alcuni alimenti destinati ai bambini”. 

L’incontro del 10 dicembre avrà come obiettivo la prevenzione e alcune soluzioni per evitare di produrre questo composto così tossico. Non si esclude – continuano ancora gli esperti – che si possa pensare ad un aggiornamento professionale indirizzato a cuochi e addetti del settore, per imparare a cucinare, evitando di trasformare brutalmente gli alimenti.