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"La forte esplosione sul cratere di Stromboli potrebbe ripetersi". È quanto affermato dall'Ingv, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma. "Sul cratere si è verificata una sequenza esplosiva della durata complessiva di circa 3 minuti, con caratteristiche simili a quella avvenuta lo scorso 23 ottobre", spiegano i vulcanologi. L’analisi delle immagini ha mostrato che la sequenza ha avuto inizio con un evento di maggiore intensità dall’area craterica centro-meridionale, seguito da alcune esplosioni minori nei minuti successivi.

"La sequenza ha generato la ricaduta di abbondante materiale piroclastico grossolano sulla Sciara del fuoco e in direzione del Pizzo sopra la Fossa, con un denso pennacchio di cenere rapidamente disperso dal vento sul versante meridionale del vulcano. Dall’analisi del tracciato sismico, è stato possibile evidenziare che si è trattato di una tipica sequenza esplosiva, caratterizzata da una serie di eventi, seguita da un segnale persistente (tremore) della durata di alcuni minuti. Tale fenomeno non è necessariamente legato alla risalita di nuovo magma. Nelle ore successive alla sequenza non si sono verificati altri fenomeni di rilievo. Anche i parametri sismici sono tornati alla situazione precedente l’evento", fanno notare gli esperti.

Previsto nei prossimi giorni un sopralluogo per caratterizzare l’evento in modo più dettagliato. "Allo stato attuale non è possibile escludere che eventi di tale tipo possano ripetersi anche nel breve periodo", concludono dall’Ingv.