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01Termini Imerese pronto a riaprire. L’ex stabilimento Fiat, chiuso dal 2011, potrebbe rientrare sul mercato già a fine anno, quando è previsto il reintegro dei circa 800 dipendenti del Lingotto.

Dopo il vertice al Misa, si inizia a intravedere una luce alla fine del tunnel per le oltre 700 tute blu che dal 2011 sono a casa a seguito della chiusura del noto stabilimento Fiat, alle porte di Termini Imerese.
L’area è infatti stata ceduta alla Grifa, Gruppo Italiano Fabbriche Automobili, che produrrà auto elettriche. Il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone, ci ha tenuto a precisare che la ricapitalizzazione si farà e che il nuovo flusso di investimenti dovrebbe partire dal Brasile proprio entro la prossima settimana.

Nell’incontro di lunedì scorso indetto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, con le parti coinvolte, alcuni dettagli di carattere tecnico tra cui anche le iniziative necessarie alla cessione del ramo d’azienda alla nuova società, che permetterà all’impianto di rimanere saldamente ancorato al Made In Italy.
Il piano economico per il rilancio dello stabilimento, sembra dunque essere solido, e per gli oltre 700 operai Fiat in cassa integrazione forzata dal 2011, potrebbe finalmente aprirsi uno spiraglio. Si attendono ben 25 milioni di euro e l’adesione della banca brasiliana Brj. Secondo il progetto, lo stabilimento di Termini Imerese dovrebbe arrivare a garantire la produzione a regime di 7 modelli auto su 2 piattaforme produttive.

Tutta la prima parte del 2016 verrà dedicata alla fase di progettazione e sviluppo, cosicché il secondo semestre possa essere dedicato alla produzione di serie. Entro il 2018, si prevede l’assorbimento dei 760 lavoratori Fiat.
I modelli auto, che andranno dalla city car ibrida fino allo spider, avranno il marchio Grifa ma la componentistica apparterrà a Fiat, così come la piattaforma principale; lo stampaggio verrà inoltre effettuato a Melfi presso il S.A.T.A. (Società Automobilistica Tecnologie Avanzate) dell’azienda del Lingotto.

Ma gli operai rimangono cauti; dopo le prime proteste degli inizi del mese, che hanno visto l’occupazione di una parte dello stabilimento, su iniziativa di una trentina di lavoratori, si attendono le conferme che daranno nuovamente il via alla produzione; per la fine di questo mese si attende infatti l’accordo finale che dovrà dare il via alle procedure di riapertura.

Aperto nel 1970 dalla storica società automobilistica torinese, il sito produttivo di Termini Imerese è sempre stato dedicato alla realizzazione di auto di piccola cilindrata del marchio Fiat/Lancia.
Tra le sue mura sono state prodotte, tra gli altri, anche alcuni esemplari della Nuova 500.
Sotto l’ombrello della nuova azienda, a cui verrà ceduta la produzione automobilistica, si trova un gruppo di investitori d’Oltreoceano.

Non sarà dunque la Kbo Capital, la società d’investimenti guidata dal banchiere Roland Gerbauld, la nuova responsabile della prima quattroruote siciliana a doppia alimentazione, che, secondo le prime stime di quest’estate, dovrebbe arrivare a costare meno di una nipponica, ma un altro fondo di investimenti del noto istituto di credito brasiliano Bj Sa, che dovrebbe cedere a Grifa una quota totale di 350 milioni di euro per le sole attività di start-up.
Grifa vorrebbe arrivare ad avere un indotto industriale da 35 mila autovetture l’anno, che includano anche veicoli a sola alimentazione elettrica.

Autore | Enrica Bartalotta