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Il governo della Finlandia sta valutando la possibilità di introdurre un reddito universale da 800 euro al mese a ogni cittadino adulto. La proposta finale, comunque, non sarà presentata prima del novembre 2016. Il premier Juha Sipilä e la maggioranza al governo si sono detti a favore del piano e secondo un recente sondaggio anche il 69% della popolazione approverebbe.

Il piano servirebbe a ridurre il tasso di disoccupazione, che nel 2015 ha toccato la quota del 9,53%, il più alto degli ultimi 15 anni. Con gli 800 euro forniti dall'esecutivo, le aziende potrebbero permettersi di pagare meno i lavoratori e le assunzioni sarebbero incentivate. Il numero di cittadini adulti finlandesi si aggira attorno ai 4,9 milioni, quindi il programma, se venisse approvato, costerebbe circa 46,7 miliardi all'anno. Numeri senz'altro esorbitanti.

Come spiega, comunque, la stessa stampa finlandese, non è tutto oro ciò che luccica: gli aspetti negativi sono dietro l'angolo. Se venissero eliminati gli altri benefici esistenti, per esempio, le famiglie con disabili riceverebbero un aiuto governativo inferiore rispetto a quanto avvenuto in passato e verrebbero penalizzate. Sarebbero inoltre inevitabili alcuni squilibri: giusto per dirne una, una coppia di adulti avrebbe sussidi maggiori di una madre single che deve occuparsi da sola di più di un minore.