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Proseguono gli accertamenti a bordo del traghetto Sansovino, ormeggiato al porto di Messina, teatro di un tragico incidente costato la vita a tre operai. I vigili del fuoco hanno effettuato un'ispezione, prelevando alcuni campioni dalla "pancia" della nave: nelle provette ci sono alcune tracce dell'acido "killer" che ha ucciso il primo ufficiale Christian Micalizzi, il secondo ufficiale Gaetano D'Ambra e l'operaio Santo Parisi. Sono invece ancora gravi le condizioni di un altro marittimo,  Ferdinando Puccio, 38 anni, palermitano, ricoverato in Rianimazione all'ospedale Piemonte.

Il nostromo Nino Lombardo, eroe della nave, ha raccontato: «Sono riuscito a tirarne fuori due, ma per gli altri era troppo tardi». «Senza di lui i morti sarebbero di più oggi», ha detto Angelo Aliquò, direttore dell'ospedale Piemonte. Ad aprire il portellone della "camera della morte" sarebbe stato D'Ambra, subito travolto dalle esalazioni dell'acido: pare si trattasse di acido solfidrico, residuo di nafta. Il veleno, micidiale, avrebbe ucciso anche gli altri. Ferdinando Puccio ha provato a soccorrere i suoi ufficiali, ma è rimasto stordito e soffocato: adesso, lotta tra la vita e la morte.