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01L’Ismett, l’Istituto mediterraneo dei trapianti che ha sede a Palermo continua ad essere al centro delle polemiche. Sulla vicenda, nei giorni scorsi, sono intervenuti Michele Palazzotto, segretario della Funzione pubblica Cgil della Sicilia, e Renato Costa, segretario della Cgil medici dell’Isola. 

I due sindacalisti si chiedono perché questa struttura ospedaliera privata convenzionata con la Regione “dovrebbe mantenere condizioni di assoluto privilegio rispetto a tutte le altre strutture del servizio sanitario regionale. “E’ appena il caso di ricordare  – sottolineano Palazzotto e Costa – che la sperimentazione gestionale che riguardava questo istituto è finita nel giugno del 2012”.  E che una delibera della Giunta regionale (la 192 del maggio 2013) prevede che “…il calcolo del budget potrà subire rettifiche in aumento o in diminuzione per effetto dell’effettiva produzione sanitaria realizzata”.

La sperimentazione gestionale è legata a un’utilizzazione quanto meno strana della barca di soldi che la Regione siciliana eroga agli anno all’Ismett: circa 94 milioni di euro. Di questi, meno di 40 milioni vengono utilizzati per prestazioni sanitarie (i trapianti di organi), mentre la restante parte vola via per la ricerca scientifica detta “sperimentazione gestionale”.  

La Cgil ricorda che, a tutt’oggi, le prestazioni svolte dall’Ismett “vengono rimborsate dalla Regione con un incremento del 37% in più rispetto a tutte le altre strutture sanitarie, come riconoscimento dell’eccellenza di tali prestazioni. A questo punto non si capisce perché, oltre alle sopracitate condizioni di privilegio, la Regione deve erogare somme per compensare prestazioni sanitarie non rese dall’Istituto e non si capisce inoltre perché alle altre strutture sanitarie vengono negate erogazioni aggiuntive”.

Resta da capire come mai non sono sorte polemiche su questo aumento di rimborso per le prestazioni sanitarie del 37 per cento. Se ciò dovesse avvenire per altre strutture sanitarie ci sarebbero polemiche e inchieste della magistratura. L’Ismett, invece, si prende il 37 per cento in più e nessuno interviene, dalla politica alla magistratura, fino alla Corte dei Conti. Ma sono veramente così potenti questi signori dell’Ismett? Chi c’è dietro di loro? Cosa si nasconde dietro questo centro trapianti, voluto, ricordiamolo, alla fine degli anni ’90 del secolo passato da alti prelati della Chiesa cattolica, da massoni italiani e americani, da grandi clinici insoddisfatti del Policlinico di Palermo, dall’univeristà di Pittsburg e da alti esponenti della stessa borghesia palermitana?  

“E’ evidente – precisano i due esponenti della Cgil – che nessuno in questa sede vuol mettere in discussione la professionalità e le competenze degli operatori sanitari dell’ Istituto mediterraneo dei trapianti, ma questo non vuol dire che non si debbano rispettare le regole che valgono per tutti. E se è vero che sono stati trattati in questi anni 50 mila pazienti, perché nessuno parla dei milioni di cittadini siciliani che vengono trattati negli altri ospedali dell’Isola con risultati altrettanto soddisfacenti e sicuramente con meno risorse e in condizioni di estrema difficoltà quali locali fatiscenti e carenza di personale? Perche si vogliono mortificare le migliaia di operatori sanitari che, con stipendi molto più bassi, svolgono quotidianamente con abnegazione e spirito di sacrifico il loro lavoro?”.

Palazzotto e Costa replicano al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che nei giorni scorsi si è schierato in difesa dell’Ismett dicendo che non bisogna ignorare la realtà di questo centro trapianti. “E quindi è lecito ignorare le altre realtà sanitarie della Sicilia? – si chiedono i due sindacalisti -. In una città dove l’accoglienza delle strutture sanitarie è insufficiente, dove l’accesso ai servizi è quasi impossibile, dove le liste d’attesa sono interminabili e dove non esiste neanche la possibilità di avere un centro prenotazione unico siamo davvero sicuri che il nostro unico problema è il finanziamento delle prestazione sanitarie dell’Ismett oltre ogni regola?”.

Insomma, nessuno tocchi i 94 milioni di euro che la Regione siciliana eroga agli amici dell’Ismett. Ma è normale che una Regione al disastro finanziario come la Sicilia debba finanziare la ricerca scientifica a un’università – quella di Pittsburgh, Pennsylvania, Stati Uniti d’America – di uno dei Paesi più ricchi del mondo? Ragazzi, chi sono, in realtà, questi signori dell’Ismett?

Nessuno dice che l’Ismett di Palermo non è dotato di Pronto soccorso, ma opera solo con ricoveri programmati o con alcuni ricoveri inviati da Pronto soccorsi, più che altro siciliani. Nessuno dice che l’Ismett incamera, in prevalenza, pazienti chirurgici. Mentre i pazienti ad emergenza medica – compresi trapiantati e trapiantandi – spesso finiscono presso altri Pronto soccorsi.

Quelli che invece finiscono sempre all’Ismett sono i politici e i raccomandati dai politici, che si sono creati la comodità dell’ospedale ad alta specializzazione sotto casa. C’è qualche politico siciliano che può negare questo?  

 

 Giulio Ambrosetti