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01Anche Al Pacino si è commosso, durante la proiezione della versione restaurata di “Nuovo Cinema Paradiso”. Il grande successo di Giuseppe Tornatore all’anteprima del “Cinema Italian Style”.

Aprirà i battenti proprio stasera nella Città degli Angeli, il festival “Cinema Italian Style”, che porterà la cultura italiana in America fino al 18 novembre; in lizza per l’Academy Award di quest’anno c’è il “Capitale Umano”, di Paolo Virzì, che farà la sua comparsa proprio stasera al festival losangelino versione 2014. Intanto ieri è stato il turno di Tornatore, con la sua versione restaurata di “Nuovo Cinema Paradiso”, il film che venne premiato con l’Oscar nel 1988.

A 25 anni da quell’incredibile risultato, Tornatore torna in America con il suo capolavoro rinnovato. La pellicola è infatti stata riportata ad antico splendore, grazie all’intervento della tecnologia digitale, messa a punto dal noto Istituto Luce e finanziata dal marchio Dolce & Gabbana.
I lavori di correzione hanno richiesto sei mesi di tempo, sei mesi in cui la preziosa pellicola è rimasta ostaggio del laboratorio di Immagine Ritrovata, nella città di Bologna.

Dopo 25 anni infatti, erano inevitabili i cambiamenti che il tempo è in grado di apportare anche ad una pellicola; nuovo il suono e nuove anche le immagini, più nitide, più lustre.
Un lavoro che non ha intaccato la forza evocativa del film, che ancora oggi a così tanta distanza dalla sua uscita, fa ancora emozionare tutti.
Molte infatti le lettere, i messaggi, le richieste, che il regista di Bagheria ha ricevuto dal 1988 a questa parte; persone che hanno avuto una storia simile a quella del piccolo Totò, oppure enti e personalità che richiedevano una proiezione speciale dell’opera.

E tra i presenti all’anteprima di “Cinema Italian Style” anche Al Pacino, con le sue lacrime, e Danny DeVito, americano di origini italiane, che ha riportato così la sua esperienza: «Anche io nel mio paesino del New Jersey dove sono nato c’era una sola sala cinematografica. Mi sono ritrovato nel piccolo Totò: anche io spesso non avevo i soldi per entrare al cinema dalla porta principale.»

Il piccolo Totò è l’alter ego di Tornatore, che quando era alle elementari usava la sala di proiezione dell’unico cinema della sua città natale, in provincia di Palermo, per appassionarsi a quelle scene che diversi anni dopo avrebbero fatto la sua carriera, la sua vita, la sua fortuna.
Tornatore come Totò, si trasferisce fuori dalla sua Sicilia poco più che adolescente, per inseguire un sogno, ma la Sicilia non l’ha mai veramente abbondonata.

Oltre a portarla nel cuore, il regista l’ha portata con sé in molte delle sue opere, come “L’uomo delle stelle”, film del 1995 che si aggiudicò il premio speciale della giuria a Venezia, con Sergio Castellitto e una Tiziana Lovato alle prime armi; set della pellicola, furono infatti le viuzze di Ragusa Ibla e di Monterosso Almo, cittadina in provincia di Ragusa. Ultima opera ‘sicula’ in ordine di apparizione è “Baarìa”, Golden Globe nel 2010, che prende il nome proprio dalla cittadina di Bagheria dove sono state girate alcune scene.

Discorso simile anche per “Malèna” del 2000, che vede Monica Bellucci nei panni della protagonista, ed Ennio Morricone nuovamente alla conduzione della colonna sonora; le scene principali del film furono girate tra Siracusa, Catania e Realmonte, mentre in “Stanno tutti bene” del 1990, toccò a Marcello Mastroianni, ciociaro di Fontana Liri, interpretare la parte di un siciliano.

E l’anno prossimo sarà la volta di “The Correspondence”. Sul set da maggio, il nuovo sodalizio del regista siciliano con Ennio Morricone, dovrebbe dare il via a un nuovo successo internazionale, a partire già da gennaio. Non si sa molto sulla trama né sui protagonisti, se non che Tornatore ha fatto nuovamente uso di star celebri e che le ultime scene sono state girate in Italia.

 Autore | Enrica Bartalotta