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I sotterranei del Convento dei Cappuccini e dell’attigua Chiesa della Madonna della Pace conservano oltre ottomila scheletri e corpi mummificati, adagiati in nicchie, casse e urne a cristalli. Deposti tra il 1599 e il 1880, i corpi appartengono a ricchi palermitani; professionisti, donne ed ecclesiastici sono sepolti in corridoi distinti delle catacombe.
Tra le salme delle Catacombe dei Cappuccini è particolarmente nota quella della piccola Rosalia Lombardo. La bambina è stata una delle ultime persone ad essere ammesse alla sepoltura nella cripta. Il volto della bambina appare intatto, destando l’impressione che stia dormendo, tanto da meritare il soprannome di “Bella addormentata”.

Nata a Palermo nel 1918 e ivi morta il 6 dicembre 1920, di polmonite, la bambina. L’imbalsamazione, fortemente voluta dal padre affranto, fu curata dal professor Alfredo Salafia, lo stesso che imbalsamò Francesco Crispi.
Come si è scoperto solo nel 2009 grazie a studi compiuti sugli appunti di Salafia, per l’operazione venne utilizzata una miscela composta da formalina, per uccidere i batteri, alcool, che unito alle condizioni micro-climatiche del luogo avrebbe contribuito alla mummificazione, glicerina per impedire l’eccessivo inaridimento, acido salicilico, che avrebbe impedito la crescita dei funghi e sali di zinco, che conferiscono rigidità.
Nonostante il processo di mummificazione sia uno dei migliori, se non il migliore, il corpo presenta piccoli segni di decomposizione. È stato quindi necessario collocare la storica bara all’interno di una teca ermetica di acciaio e vetro, satura di azoto, che impedisce la crescita di microrganismi, alla temperatura costante di 20 C° e con umidità del 65%.