Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Un sequestro di beni che vale milioni di euro, quello avvenuto a Partinico ad opera della Guardia di Finanza, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Il "re del cemento" di Borgetto, Benedetto Valenza, ha visto mettere i sigilli alla sua villa con piscina, area Spa, boschetto privato e agli arredi che contavano arazzi, quadri e armature.

Benedetto Valenza, 54 anni, non è nuovo a queste cose. Figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, capi della famiglia mafiosa di Borgetto e vittime di lupara bianca, il 21 aprile del 1983, perché legati al gruppo del noto boss Gaetano Badalamenti, l'imprenditore era stato già coinvolto in processi di mafia. È dagli anni ’90 che Valenza è considerato la figura principale nella produzione di calcestruzzi per le famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca, che gli hanno permesso di guadagnare una posizione di monopolio in Sicilia grazie alla loro protezione

Nel 2001, il suo impero imprenditoriale viene smantellato, grazie a un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, ma Valenza si reinserisce subito nel settore cementizio attraverso beni e società intestati a vari prestanome che gli fruttano la gestione di ben 5 impianti di calcestruzzo ed una società di trasporto merci, tra Palermo e Trapani. Ma viene scoperto e arrestato nel 2007 e poi nel 2009, a seguito di indagini in cui sono emerse ingerenze mafiose negli appalti pubblici della Sicilia occidentale e l'utilizzo di cemento depotenziato nella costruzione delle opere. 

Infine, nel 2014, le fiamme gialle del Gico eseguono un primo maxi sequestro di beni dal valore complessivo di circa 4 miliardi e mezzo di euro. Sequestro che non comprendeva però la lussuosa villa di Partinico di circa 500 metri quadri con annesso parco di 5 mila metri quadrati, perché costruita su un terreno ereditato dall'imprenditore prima di intraprendere l'illecita carriera. Indagini recenti, avvalendosi di analisi dei rilievi aerofotogrammetrici dal 1994 ad oggi, hanno permesso di dimostrare che la costruzione avvenne proprio tra il '94 e il '98, anni in cui Valenza era già in pieno regime di illecità attività imprenditoriale.