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Massimo Ciancimino, chi è il figlio di Vito Ciancimino. Biografia, dove è nato, cosa ha fatto, quando ha collaborato. Processi e condanne.

Massimo Ciancimino

Massimo Ciancimino nasce a Palermo il 16 febbraio del 1963, quindi ha 60 anni. È figlio del politico democristiano Vito Ciancimino, già sindaco di Palermo, che ha ricoperto diversi incarichi di natura politica, e di Epifania Silvia Scardino. Si propone come testimone di giustizia con un ruolo chiave nelle indagini avviate dalle Procure di Caltanissetta, Palermo e Firenze, in merito alla stagione delle stragi di Cosa Nostra tra il 1992 e il 1994.

È sposato con Carlotta Messerotti e ha un figlio di nome Vito Andrea, nato nel 2004. Collabora nel 2010 con il giornalista Francesco La Licata, al libro “Don Vito”.

In un’intervista del 2010, racconta ad AgoraVox, in merito al libro: “Tanta gente mi chiede il perché, credo che il perché stia nella prima pagina del libro: ”dedico tutto questo a Vito Andrea, unica ragione della mia vita”. Credo che questa è la grande motivazione con io oggi ho scritto questo libro”.

Ho lasciato qualcosa di scritto, qualcosa di importante che spero possa servire a lui e mi auguro che possa servire a tanti. Non volevo raccontare nulla di nuovo, perché non credo che in quello che io scrivo ci siano novità, anche i magistrati stanno tentando di ricomporre tanti pezzi di un puzzle, ed è quello che ho cercato di fare io nel mio libro e non ho velleità di nessun tipo.

La vita

Nel corso degli anni vive in alcune occasioni sotto scorta: stando a quanto racconta lo stesso Massimo Ciancimino, ha subito minacce, tra le quali un rudimentale pacco bomba, recapitato nella sua casa di Palermo. Nell’aprile del 2010 denuncia di essere vittima di intimidazioni, con una busta contenente minacce e 5 proiettili di kalashnikov, recapitata nella sua residenza di Bologna. Sarebbe stato nuovamente vittima di minacce nel novembre dello stesso anno, sempre a Palermo.

Massimo Ciancimino testimonia in diversi processi, che chiamano in causa personalità di spicco del mondo della politica italiana. La Procura di Palermo lo chiama per testimoniare al processo che vede imputati il Generale Mario Mori e il Colonnello Mauro Obinu. Nell’ottobre del 2010 depone anche al processo per la morte del giornalista Mauro De Mauro, avvenuta nel 1970.

Processi e condanne

Nel marzo del 2007 il tribunale di Palermo condanna Massimo Ciancimino per riciclaggio a 5 anni e 8 mesi di reclusione, ridotta a 3 anni e 4 mesi e poi diventata definitiva a 2 anni e 8 mesi nel 2011; non viene scontata grazie all’indulto.

I magistrati, nell’ottobre del 2010, gli comunicano l’iscrizione nel registro degli indagati per concorso in associazione mafiosa. Il 18 marzo del 2016, il Tribunale di Palermo, I sezione civile, lo condanna per la prima volta per calunnia. La condanna viene confermata anche dal Tribunale di Bologna, I sezione penale, che gli infligge 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Pochi giorni prima era stato arrestato. Segue nel novembre del 2017 una condanna a 6 anni di carcere dal tribunale monocratico di Caltanissetta per calunnie. Condannato in primo grado a 8 anni nel processo della trattativa Stato-mafia, il 13 luglio 2020 viene dichiarata la prescrizione.

Dall’ottobre del 2012 Massimo Ciancimino risulta indagato dalla Dda di Roma, con l’accusa di concorso in riciclaggio di denaro nell’ambito di un’inchiesta sulla più grande discarica di rifiuti in Europa a Glina, in Romania. Nel mese di gennaio del 2017 arriva la condanna in via definitiva dalla Cassazione, per detenzione e porto di esplosivi.

Anni recenti

Nel 2019 Massimo Ciancimino viene scarcerato per motivi di salute. È agli arresti domiciliari in un appartamento “lontano dalla Sicilia”, spiega in quell’anno il suo legale. Mesi prima aveva subito un ictus cerebrale: “Le sue condizioni sono critiche – dice D’Agostino- speriamo che in casa possa curarsi nel migliore dei modi“. La decisione è stata presa dal tribunale di sorveglianza di Roma che ha accolto la richiesta dei suoi legali concedendo gli arresti domiciliari.

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