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falo-spiaggia-280x184Questa stramba (meteorologicamente parlando) estate sta per giungere al termine, le spiagge sono ormai semivuote e i gestori dei lidi s’affrettano ad organizzare le ultime serate danzanti. In questi 3 lunghissimi mesi transitando lungo la Litoranea siamo rimasti quasi esterrefatti dalla fiumana di gente in fila per poter accedere alle serate più “IN” di questa estate peloritana. Code degne del “Billionaire”, alla faccia di Briatore!

Partendo da questo presupposto notiamo che a Messina esistono più Pr che avventori di locali, per non parlare poi della estenuate ricerca dei famosi Pass, attività che richiede un buon 80% degli sforzi della popolazione femminile locale, tra l’altro l’esito risulta del tutto vano visto che “prima ci sono le amiche”.
Dunque se sei un uomo o se non hai amicizie all’interno dell’organizzazione ti toccherà spendere la media di 10\15 euro (senza consumazione), a meno che tu non abbia la possibilità di giocarti la carta dell’amico “Addetto alla Sicurezza” che veglia sul tuo divertimento; il problema vero si pone quando poi l’Addetto invece ti si rivolta contro dicendoti che non hai la camicia adatta, e quindi non puoi entrare.

Certo “Puoi entrare gratis alle 10,30” potrebbe contestare qualche Pr a difesa del suo evento. Giusta osservazione se non fosse che per qualche strana ragione nella nostra città i ragazzi dai 18 ai 40anni non riescono a muoversi da casa prima di mezzanotte, triste prospettiva quella di aspettare circa due ore seduta su un divano prima che la serata abbia inizio.

Afa a parte l’entrata ad una serata ce la siamo davvero sudata, e quando finalmente (intorno all’una) riusciamo ad entrare per godere della musica, ti capita magari di assistere allo show dello Zoo di Radio 105, dove lo speaker radiofonico si rivolge a tutte le ragazze presenti dando loro delle poco di buono dicendo addirittura a qualche malcapitata “Hai preso più spruzzi tu degli scogli in spiaggia”. Il tutto tra le risate generali dei frequentatori del locale.

Mettiamo subito in chiaro che questa non vuol assolutamente essere una critica nei confronti di chi incessantemente lavora per offrire una spinta positiva ad una città spesso dormiente. Abbiamo solo cercato di capire cosa potesse mai spingere così tanto una serata piuttosto che un’altra, provando ad addentrarci nei meandri di una mentalità socio\organizzativa\commerciale che a volte è poco comprensibile per chi, forse, non ha nel sangue “iniziative imprenditoriali”. Concludendo non ci resta da dire che relax, ottimi aperitivi e buona musica sicuramente valgono qualche piccolo “sacrificio”.

di Graziella Maccarrone