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MESSINA – Manca il personale e il pronto soccorso resterà chiuso di notte per motivi di sicurezza. È la decisione della direzione del Papardo di Messina che ha "condiviso la proposta del direttore di struttura complessa del Mcau, Clemente Giuffrida, di attivare il pronto soccorso dell'ospedale Piemonte nella fascia diurna" per 12 ore, viste "le norme in materia di diritto alle ferie" e per "garantire l'attività del pronto soccorso degli ospedali Piemonte e Papardo in sicurezza a tutela della salute pubblica e degli operatori".

Lo scrivono in documento congiunto il direttore generale, Michele Vullo, il direttore sanitario, Paolino Reitano, e il direttore amministrativo, Domenico Moncada, dell'azienda sanitaria Papardo di Messina. Nel documento si dispone che a "partire dall'11 luglio 2016 l'attività dell'ospedale Piemonte venga svolta in 12 ore diurne, con l'accesso all'utenza dalle 8 alle 20".

"La notizia della chiusura notturna del Pronto soccorso del Piemonte non ci ha sorpreso perché avevamo denunciato la scorsa settimana i propositi del management del Papardo, ma adesso diciamo basta a questo teatro dell'assurdo che sta vedendo come protagonista il manager Michele Vullo mentre l'assessore Gucciardi e il governatore Crocetta fanno da spettatori", dicono Pippo Calapai e Mario Macrì della Uil-Fpl e Pietro Pata, segretario regionale di Anaao-Assomed. I sindacalisti continuano nell'affondo:

"È stupefacente inoltre l'assordante silenzio di alcuni consiglieri regionali messinesi anche componenti della Commissione Sanità e sostenitori della prima ora per la legge regionale n. 24. Sorprende che la decisione sia arrivata proprio all'indomani della nota dell'assessore Baldo Gucciardi che assicurava il mantenimento dei livelli assistenziali e la piena funzionalità del Pronto soccorso. Sorprende ancor più che il dott. Michele Vullo abbia comunicato la sua decisione dopo un incontro avuto a Palermo proprio con l'assessore. Infine, non ci spieghiamo perché dopo l'audizione in Sesta commissione all'Ars dello scorso 18 maggio e la richiesta di assunzioni di personale a tempo determinato, avanzata il 19 maggio si è arrivati a questo punto in cui il personale medico e sanitario è allo stremo e i cittadini vedono negati i loro diritti di salute".