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Calo V, il grande imperatore su cui domini non tramontava mai il sole, visitò la Sicilia nel 1535 mentre ritornava vittorioso dall’impresa di Tunisi.

Un centinaio di anni dopo, per ricordare l’ingresso dell’imperatore a Palermo in piazza Bologni fu eretta una statua in suo onore.

Ho letto che l’imperatore viene reffigurato con la mano destra abbassata e con le dita aperte per indicare che giurava obbedienza al Regno di Sicilia.

La mano abbassata, come per indicare l’altezza di qualcosa, ha destato parecchie fantasie, come ad esempio: a Palermo il foraggio è alto così, a Palermo per vivere bene bisognerebbe avere un sacco di denari alto così, oppure, a Palermo l’immondizia è alta così 

🙂

Quella che vi andrò a raccontare è un’altra interpretazione della mano aperta, cioè tutti i cinque giudici infedeli dovranno essere scorticati vivi.

Lo so, non è molto carino da parte sua arrivare ed uccidere cinque giudici per farne rivestimento delle sedie del tribunale, ma la leggenda ci dice proprio questo 

🙂

Un ragazzino rimase orfano di padre e madre e tutti i beni furono affidati ad un tutore che amministrava a suo piacimento i beni del ragazzo e rubava senza pudore. 

Il ragazzo si affidò ai giudici di Palermo, ma, corrotti dal tutore, non gli diedero corda.

A quel punto, sapendo che Carlo V si trovava in Sicilia, il ragazzo chiese udienza all’imperatore al quale raccontò la propria storia.

Carlo V si travestì da abate, venne a Palermo e seguì la causa d’appello tra il giovane e il tutore.

Quando i giudici corrotti stavano per dare causa vinta al tutore, l’imperatore si alzò dalla sedia, si fece riconoscere e fece vincere il ragazzo costringendo l’uomo a restituire tutti i beni. 

I giudici, invece, li fece scorticare vivi e con la loro pelle ci fece rivestire cinque sedie del tribunale di Palermo. Questo per fare capire a tutti che fine avrebbero fatto i giudici che lavoravano male.

E’ vero che carlo V quando venne in Sicilia volle sapere come lavoravano i magistrati ma non fece scorticare mai nessuno.

Se proprio devo essere sincera, non dico una scorticata, ma una bella “fracchiata” di legnate io l’avrei data a chi amministrava e continua ad amministrare male la nostra isola.

Di Alessandra Cancarè 

http://dovevisseroglidei.blogspot.com/