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Una donna è stata risucchiata fuori quando il finestrino si è rotto e poi "è stata trascinata verso i sedili dagli altri passeggeri". Jennifer Riordan, però, purtroppo è morta per le ferite riportate. Il primo incidente aereo mortale nei cieli americani dal 2009 riguarda il volo partito da New York e diretto a Dallas, ma fatto atterrare d’emergenza a Filadelfia. Il motore sinistro di un Boeing 737-700, infatti, si è spaccato in quota con a bordo 143 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio.

Il motore sinistro è letteralmente andato in pezzi nella sua parte anteriore: i detriti hanno danneggiato l’ala, mentre altri sono andati a sbattere contro i finestrini rompendone uno. A quel punto la cabina interna ha perso pressione in modo violento risucchiando la passeggera. Sono dovuti accorrere almeno altri tre passeggeri per trascinarla dentro. 

"Qui volo WN 3180, abbiamo perso un pezzo di aereo. Abbiamo per questo bisogno di rallentare un pochino", dice il comandante alla torre di controllo, che risponde: "Qui torre di controllo, volo WN 3180 la velocità è a vostra discrezione, ma dove mantenervi a una quota di almeno tremila piedi". Poi il pilota: "Potreste farci trovare in pista anche l’emergenza medica? Abbiamo delle persone ferite a bordo. L'aereo non brucia, ma abbiamo perso un pezzo… Dicono che c’è un buco e che qualcuno è andato fuori".

L’incidente ha riguardato un Boeing 737-700 di circa 18 anni mentre si trovava a circa 30 mila piedi (9,1 chilometri) di altitudine. Quando il motore è esploso a quel punto i piloti hanno deciso di far perdere rapidamente quota, atterrando a Filadelfia dopo una quindicina di minuti dall’emergenza senza ulteriori problemi. Gli investigatori del NTSB, l’ente che indaga sugli incidenti al sistema americano dei trasporti, hanno già recuperato le due scatole nere per portarle a Washington, dove i periti procederanno all’analisi di tutti i dati di volo.