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Muore a 17 anni mentre va alla sua festa di compleanno. È questo il tragico destino cui andò incontro Jasmine Giordano il 30 ottobre 2016. Fatale un'impennata nella tangenziale di Bari, come raccontano tutti i giornali. La giovane stava andando con gli amici in un locale per festeggiare. Oggi gli indagati a vario titolo sono tre. Oltre al centauro alla guida della stessa moto sui cui viaggiava Jasmine, c'è il 23enne al volante dell'auto che materialmente ha travolto la 17enne sull'asfalto e un altro motociclista, tutti amici della giovane che con lei stavano andando alla festa.

La ricostruzione dei fatti da parte della Procura barese, basata anche sulle perizie del consulente incaricato, indica una serie di negligenze da parte dei tre. Il motociclista 23enne si sarebbe lanciato in acrobazie e velocità pericolosissime, non tenendo conto che dietro aveva una ragazza tra l'altro minore e con abiti comuni e non da centauro.

L'automobilista, che ha travolto la ragazza con entrambe le ruote sinistre dopo aver cercato di sterzare, secondo la procura "procedeva sulla corsia di sorpasso a velocità superiore a quella consentita di 80 chilometri orari", e "per negligenza (distrazione) non si accorgeva in tempo che la ragazza era caduta". A ostacolarlo nella manovra però ci sarebbe stato anche un altro motociclista, un 25enne in sella a un'altra moto che seguiva la prima e che avrebbe invaso la corsia di sorpasso dopo che il primo motociclista ha abbandonato "frettolosamente la propria motocicletta lungo la corsia normale" per soccorrere l'amica.