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Immagine         Chissà quanti ancora se ne ricordano o ne hanno mai avuto conoscenza? Eppure quella di contare i carènnuli, o cariènnili secondo le zone, era una delle usanze a cui soprattutto i contadini prestavano grande attenzione. In assenza di previsioni meteorologiche infatti lo scopo era quello di riuscire a capire, o comunque ad indovinare, l’evolversi del clima e del tempo che si sarebbe succeduto nel corso dei mesi e delle stagioni del nuovo anno. Era un sistema empirico, una credenza senza alcun fondamento scientifico che però, secondo i villici, aveva un suo grado di una buona affidabilità. Ma vediamo in che cosa consisteva. Secondo questo “rito” occorreva osservare il tempo ogni giorno dal 14 al 25 dicembre ovvero per 12 giorni consecutivi; si pensava infatti che ad ogni giorno potesse corrispondere un mese del nuovo anno e così se per esempio, il 14 dicembre era stata una giornata calda e soleggiata,  pure il mese di gennaio suo corrispondente avrebbe assicurato in massima parte giornate di sole e con temperature superiori alla media.

La parola carènnuli o cariènnili  deriva con molta probabilità dal latino Kalendae, (da dove calendario), parola che allora stava ad indicare il primo giorno di ogni mese mentre, secondo questa antica tradizione siciliana, essi rappresentavano invece i singoli mesi dell’anno a venire. Non so se il metodo funzionasse davvero; ma visto i capricci climatici di questo periodo e le non sempre conseguenti affidabili previsioni, probabilmente non sarebbe male provare anche con questo sistema. Perciò l’anno prossimo ricordatevene; chissà che non funzioni davvero!