Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Lo avrebbero puntato su Linkedin, il social network che serve a mettere in contatto chi offre e cerca lavoro. Così la società "Postecom" legata a Poste Italiane avrebbe scelto Alessandro Alfano, dirigente con uno stipendio (base) da 160 mila euro l'anno. Gli emolumenti, in tre anni, sono arrivati a 200 mila euro, nonostante la guida di Francesco Caio, scelto da Renzi per risanare l'azienda. A raccontare questi e altri particolari è "Il Fatto Quotidiano". 

La bufera, manco a dirlo, travolge il ministro Angelino Alfano, che ha già ribadito di non avere alcuna intenzione di dimettersi, parlando piuttosto di "barbarie" quando dall'inchiesta e dagli articoli di giornale è saltato fuori anche il nome del padre. L'ufficio risorse umane ha inserito nel fascicolo oltre al curriculum di Alfano jr, ricercato ad personam, anche una decina di altri curriculum presi dallo stesso Linkedin, "però sulla base dei titoli e non con ricerca nominativa come con il prescelto", scrive "Il Fatto". Una procedura consentita da una legge del 2008, anche se quella stessa norma impone principi di trasparenza e imparzialità.

L'assunzione per Alessandro Alfano arriva nel settembre del 2013 "con il visto di Massimo Sarmi, allora ad e poi scelto come amministratore della Serravalle, controllata indiretta della Regione Lombardia. Il faccendiere vicino ad Alfano, Raffaele Pizza (arrestato il 6 luglio) si vanta nelle conversazioni intercettate con Davide Tedesco, collaboratore del ministro Alfano, di avere fatto assumere lui a settembre del 2013 Alfano jr e poi si spende a maggio 2014 per la nomina di Sarmi all'Inps".

Poi c'è la questione dello stipendio, che in tre anni cresce di ben 40 mila euro. Il primo maggio Postecom cede il contratto di Alesssandro Alfano a Poste e Tributi. Da qui il primo scatto, da 160 a 180 mila euro. Ma Alfano jr a quel punto decide anche di avanzare un contenzioso nei confronti dell'azienda, con una lettera scritta dal suo avvocato. Poste decide di "conciliare". Poi il passaggio, lo scorso 16 maggio, a Poste Italia spa. Con aumento a 200 mila euro.