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Il lavoro che c'è ma che nessuno vuole. E non perché la paga sia inesistente. Angelo Pattini, titolare dell'azienda e fondatore dell'omonimo famoso panificio milanese, ha appeso all'ingresso dei suoi locali cartelli chiarissimi: "Cercasi personale per diversi ruoli: barista, cassiera, commessa, panettiere, pasticciere, addetto pulizia", riporta "Il Giornale".

"Col fatto che gli assegni di disoccupazione assicurano 700 euro al mese, in tanti preferiscono far nulla piuttosto che far fatica. L' altro giorno un barista se ne è andato dopo due mesi di lavoro, per tornare a prendere l'assegno. Stesso discorso una commessa. Riceviamo pigne di curriculum ogni giorno, gente giovane o meno giovane, soprattutto cittadini stranieri. Eppure, alla resa dei conti, nessuno si dimostra interessato. Non gli stanno bene gli orari, perché ad esempio in corso Garibaldi stiamo aperti fino a tardi. Poi c'è il lavoro domenicale, che non vuole fare più nessuno. A rifiutare sono sia uomini che donne, senza alcuna distinzione", racconta l'imprenditore al quotidiano "Libero".

Tra le giustificazioni più incredibili, quella di una ragazza che non voleva fare 10 minuti metro per arrivare da Loreto a corso Garibaldi: "Troppo lontano". Spesso Pattini riesce a tirare avanti assumendo universitari. Che però stanno lì solo "per poco tempo, poi si trasferiscono all'estero". Il problema? L'assegno di disoccupazione: "Oltre a 700 euro fissi, uno può trovarsi qualche lavoretto qua e là e trovare una certa stabilità", dice Angelo.