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L'autopsia effettuata sul corpo di Giuseppe Galvagno, il 50enne siciliano massacrato di botte fuori da una discoteca di Roma sabato scorso, ha confermato i sospetti iniziali: è morto a causa di un'emorragia cerebrale causata dalle percosse ricevute. In base all'esame autoptico, dunque, i calci e i pugni sferrati da cinque buttafuori hanno ucciso il 50enne.

Un quadro drammatico, cui si aggiungono le parole del sostituto procuratore Eleonora Fini, che ha ricostruito quanto accaduto anche sulla base delle testimonianze:

Uno dei due buttafuori colpiva Galvagno quando era ormai a terra con un calcio molto forte sulla guancia. Ha tirato il calcio al volto come se tirasse un calcio di rigore. Un testimone poi si sarebbe rivolto al buttafuori "Oh ma hai visto cosa hai fatto? Quello non si riprende più". La risposta del buttafuori: "Sono affari suoi".