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Una svista ripetuta chissà quante volte, che l'ha portato a pagare per errore nell'F24 l'Iva trimestrale di 967,30 euro, fino a raggiungere la somma di 96.730: soldi versati all'Agenzia delle Entrate, che però non gli verranno restituiti. Protagonista della vicenda, un agente di commercio che opera nel settore delle forniture di caffè, che ha versato per errore quasi 100.000 euro: a rendere il tutto più paradossale, il fatto che, secondo l'Agezia, quanto versato andrà a compensazione dei futuri debiti. Il libero professionista, però, genera un'Iva di circa 4.000 euro e quindi servirà circa un quarto di secolo per riavere quanto saldato per errore. 

Su La Stampa si legge:

"Tutta l’Amministrazione, dalla Direzione centrale a quella regionale, sta cercando una soluzione, ma il fatto che un evento del genere non sia mai capitato non aiuta a dirimere i dubbi procedurali", ha affermato Antonio Cucinotta, direttore dell’Agenzia delle Entrate di Pordenone, specificando che "il sistema dei rimborsi è standardizzato e noi non possiamo interpretarlo", tanto più "che la dichiarazione sul 2016 sarà disponibile solo il prossimo anno e unicamente in quel momento sarà possibile confermare la veridicità delle affermazioni del contribuente su quanto deve effettivamente all’Erario, verso le quali, tuttavia, nessuno di noi nutre sospetti".