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La storia di Concetta Marino è una storia di talento ed eccellenza. La leggiamo sulle pagine del quotidiano La Sicilia, attraverso cui racconta la sua arte pasticciera, che ha conosciuto nella sua Palma di Montechiaro, la “città del Gattopardo“, in cui ha scelto di rimanere. Qui, in via Pietro Nenni, c’è la sua pasticceria.

Sesta di 12 figli, è stata mandata dai genitori a 8 anni e mezzo nel convento delle Benedettine, insieme a due delle sue sorelle più piccole. Un ingresso non facile: “Non potevamo fare niente, né uscire, né circolare per il convento, nemmeno affacciarci alla finestra”, spiega. È rimasta lì fino alla terza media: “Alla scuola superiore non mi volevano mandare, alla fine per me e le mie sorelle la vera “casa” era il convento”.

La pasticceria è entrata nella vita di Concetta per caso, “Si può dire per necessità”. Il Comune non avrebbe continuato a pagare le rette sia per lei che per le sue sorelle, ma solo per due di loro. Suor Maria Giannina, allora, ebbe l’iniziativa di portarla nel laboratorio di pasticceria all’interno del convento, dove rimase subito colpita dal profumo fantastico di mandorla.

All’età di 16-17 anni ha realizzato che avrebbe potuto essere il suo lavoro. Con tanta tenacia e non senza vicissitudini complesse, è riuscita a frequentare corsi di pasticceria professionale. E, oggi, proprio Concetta è l’unica palmese doc che è rimasta erede della tradizione dei dolci conventuali di Palma di Montechiaro: “La lavorazione dei Ricci è stata iscritta nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia. Li fanno in molti, ma la ricetta originale ce l’ho solo io”, racconta. Gira molto per eventi, per divulgare questa tradizione e, con il maestro pasticciere Lillo De Fraia, fa conoscere i dolci conventuali.