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PALERMO – Un avvocato trapanese è stato condannato dalla corte d’appello di Palermo a 3 anni di reclusione per violenza sessuale. In primo grado, riporta il "Giornale di Sicilia", era stato assolto. Il legale avrebbe toccato le parti intime di una ragazzina di 12 anni, figlia di amici di famiglia. Il padre della presunta vittima aveva deposto raccontando quanto gli aveva detto l’avvocato poche ore dopo il fatto. "Davanti a me ha confessato, mi ha detto: 'Ho messo le mani dove non dovevo'", ha detto in aula. La presunta violenza sessuale sarebbe avvenuta nel 2012, nell'abitazione estiva del legale.

La ragazzina era andata lì per fare un bagno nella piscina degli amici di famiglia, ma al suo ritorno avrebbe raccontato i palpeggiamenti al padre. Una versione contestata dalla difesa dell'imputato. L’avvocato era stato condannato a quattro anni e mezzo a dicembre scorso per lesioni personali gravi, minacce e violazione di domicilio. Il legale, che nel gennaio 2015 era stato posto agli arresti domiciliari, era accusato di avere aggredito e picchiato, in due diverse circostanze, prima un anziano vicino di casa e poi un collega.