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Gira e rigira si assiste sempre alla stessa routine, situazioni e problemi con ennesimo tampone per i dilemmi dei siciliani e della Sicilia. Questo è quello che si evince da ciò che è stato dettato dalla Corte dei Conti dopo aver analizzato i conti della Regione Sicilia e seppur per l'Assessore Baccei si è fatto un buon lavoro sui conti regionali durante il suo mandato, la situazione……… non quadra proprio.

I magistrati hanno bocciato i conti della Regione Sicilia andando a spulciare sul Def , dove a parte lo stato attuale, hanno da sempre ribadito che debbono rientrare a norma certe scadenze, con paletti e termini da rispettare in ambito di rendiconto e per la legge di assestamento, ma questo purtroppo nei fatti non risulta. Tale manovra  dovrebbe eguagliare le entrate e le uscite tenendo conto del bilancio dell'esercizio 2016, compreso del nuovo mutuo  da 65 milioni per i Comuni. Spese su spese che vanno ad aumentare e rendere tutto più complicato il sistema e in ottica del prossimo triennio 2017-2019, dove guardando il prodotto interno lordo nazionale e se si parla di entrate , la situazione non migliorerà di tanto ,anche perchè dopo i recenti conti in cerchia nazionale le entrate che arriveranno in Sicilia saranno al ribasso.

La stabilità regionale rispecchia quella nazionale e con manovre last-minute e variazione in corso si cerca di tamponare le varie emergenze come quella (valutata al Senato e accantonata momentaneamente  per la crisi di governo) dei contratti per quanto riguarda i precari degli enti Locali in scadenza a fine anno e dove a voce di Baccei si è avuta la sicurezza che i lavoratori dei Comuni non perderanno il posto, e con una manovra di giunta fra qualche giorno si eviterà questa ennesima angoscia annuale ai 16 mila contrattisti. A questi si aggiungono altre categorie come quelle dei forestali che seppur da oggi hanno avuto le rassicurazione di percepire gli stipendi arretrati entro il Natale si trovano anch'essi a nuotare in un mare profondo dove l'acqua ha superato il limite e dove i dubbi si moltiplicano senza trovare quella serenità  che giustamente si dovrebbe avere. Da qui proroghe su proroghe che fanno sperare e illudere nel frattempo migliaia di lavoratori  che hanno bisogno di una stabilizzazione che non arriva e viene sempre rimandata a….. chissà  quali tempi migliori !

Antonio David