Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Il vulcano siciliano fa la voce grossa.

  • Quarto parossismo dell’Etna in sei giorni.
  • Registrata nuova attività dal cratere di Sud-Est poco dopo la mezzanotte.
  • La nube eruttiva ha raggiunto un’altezza massima di 7 chilometri.

Continua a mantenersi elevata l’attenzione nei confronti dell’Etna. Il vulcano siciliano ha fatto registrare il quarto parossismo in sei giorni e si è placato mezz’ora dopo la mezzanotte. La nuova attività è stata rilevata dal cratere di Sud-Est ed è iniziata nella tarda serata di ieri. Gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) – Osservatorio etneo di Catania monitorano costantemente le attività del gigante siciliano. L’analisi delle immagini ottenute tramite satellite ha rivelato che la nube eruttiva prodotta durante una delle fontane di lava ha raggiunto una altezza massima di circa 7 chilometri sul livello del mare, disperdendosi poi in direzione Nord-Est. Forti esplosioni e boati, avvertiti anche a grandi distanze, hanno accompagnato il fenomeno. I valori di ampiezza media del tremore vulcanico, al momento, sono rientrati a livello medio-basso. Anche lo Stromboli sta facendo parlare di sé: ecco come.

Nuovo parossismo dell’Etna e Stromboli in attività

Lo Stromboli, spiegano dall’Ingv, continua l’attività effusiva iniziata giorno 19 maggio dall’area craterica Nord con il fronte lavico che si mantiene ad una quota media della Sciara del fuoco. Non si osservano specifiche variazioni all’attività stromboliana da entrambe le aree crateriche Nord e Centro Sud. L’andamento dell’ampiezza media del tremore si mantiene su valori medi. Frequenza e ampiezza dei transienti riconducibili ad eventi esplosivi non mostrano variazioni significative. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano alcuna variazione significativa. Nel corso del fine settimana appena trascorso, l’attività dello Stromboli è stata sostanzialmente effusiva, con il fronte lavico più avanzato nella Sciara del Fuoco che non ha raggiunto la linea di costa, rimanendo confinato a qualche centinaio di metri. Si sono verificati, tuttavia, diversi rotolamenti di massi di grosse dimensioni fino al mare. Foto INGV – Osservatorio Etneo.

 

Articoli correlati