La storia della pasticceria siciliana è ricca di contaminazioni e incontri (riusciti benissimo) con tradizioni arrivate anche da lontano. Fino alla fine del 19esimo secolo, la produzione dei dolci apparteneva principalmente alle realtà contadine, alle case nobiliari e ai conventi. Era molto diversa l’idea stessa di “pasticceria” così come la conosciamo oggi, cioè di un locale in cui si realizzano e si consumano dolci e specialità. Quando si parla di dolci, la cucina siciliana attinge soprattutto a tre fonti: la prima è proprio l’ambiente popolare e contadino; la seconda è quella dei monasteri; la terza, più recente, è quella dei pasticcieri svizzeri che tra Ottocento e Novecento si trasferirono sulla nostra isola.
La pasticceria Svizzera in Sicilia segna una pagina molto importante di storia. All’alba dell’Ottocento Luigi Caflisch partì da Trin, nel Cantone dei Grigioni. Si fermò prima a Livorno, poi a Roma, dove aprì due locali. Nel 1825 fece tappa a Napoli, dove fondò una celebre pasticceria, poi si spinse anche più a Sud. A Palermo aprì un locale rimasto nell’immaginario collettivo. Un altro grigionese, Alessandro Caviezel, partì da Pitasch per arrivare fino a Catania. Anche lui aprì una pasticceria che ha saputo conquistare un posto nel cuore dei siciliani.
L’incontro tra pasticceria e mitteleuropea riuscì a creare un connubio delizioso. Fino al 19esimo secolo, la produzione di dolci in Sicilia era perlopiù concentrata su prodotti che non richiedevano di essere conservati a basse temperature. La ricotta, così come gli altri ingredienti, erano addizionati con molto zucchero, che aveva la funzione di conservante naturale. Con il tempo le abitudini cambiarono, iniziarono a fare la loro comparsa le prime ghiacciaie. Quando i pasticcieri elvetici si trasferirono in Sicilia portarono con sé un concetto diverso di produzione e abilità differenti per la lavorazione delle creme e della panna. Fu così che riuscirono a fondersi sapori tipici della Trinacria e della Svizzera, con la nascita della Pasticceria Svizzera in Sicilia. I Caflisch, i Caviezel e i Greuter portarono con loro il burro, la panna e nuove tecniche di lavorazione: gli eccezionali maestri pasticcieri siciliani seppero fare loro quelle abilità.