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Il problema delle pensioni in Italia continua a tenere banco. L'Istat ha certificato che l'aspettativa di vita si è allungata, dunque si prospetta l'aumento a 67 anni dell'età pensionabile a partire dal 2019. In sostanza di tratta di 5 mesi in più rispetto a oggi, come spiega in un lungo articolo il quotidiano "Repubblica". Ci sono varie ipotesi sulle quali discuteranno il governo e i sindacati. Ad esempio un aumento più contenuto dell’età pensionabile, oppure lo stop all’incremento solo per alcune categorie di lavoratori, come quelli che svolgono le cosiddette attività gravose, quali infermieri e maestre di scuola materna. 

Per adeguare l’età della pensione all’andamento demografico una legge del 2011 stabilisce che vanno usate come riferimento le variazioni della speranza di vita nell’ultimo triennio. Nel 2015 la speranza di vita a 65 anni aveva fatto registrare una flessione. Ma il confronto va fatto tra l’inizio e la fine del periodo analizzato. Ed è proprio questo il lavoro che ha fatto l’Istat, confermando le stime già presentate in passato. Rispetto alla fine del 2013 la speranza di vita a 65 anni è cresciuta di cinque mesi. E quindi dovrebbe salire di cinque mesi anche l’età della pensione, arrivando a 67 anni nel 2019 sia per gli uomini sia per le donne. 

Per andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia dal 2019 saranno necessari 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Anche in questo caso l’aumento sarebbe di cinque mesi: al momento per l’uscita anticipata ci vogliono 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne.