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Petaloso diventa un marchio. Inattesa svolta economica per il termine "inventato" dal piccolo Matteo, con tanto di benedizione dell'Accademia della Crusca. A depositarlo presso la camera di commercio di Ferrara è stato il padre del giovane inventore, Marco Trovò, che ha dichiarato: 

"L'obiettivo è quello di cederlo in licenza a chi ne fa richiesta per la commercializzazione di qualsiasi cosa, purché bella e attinente al contesto 'petaloso'. L'alternativa potrebbe essere quella di creare una onlus ad hoc, attualmente in fase di studio e valutazione, chiedendo anche l’aiuto e la partecipazione delle istituzioni del paese, Copparo. Il vincolo della onlus sarà poi quello di destinare eventuali proventi in beneficenza per opere legate ai bambini, nel contesto del nostro territorio".

A quanto pare, il piccolo Matteo ha già espresso il suo desiderio. Il padre ha rivelato che "gli piacerebbe che si potessero creare campetti da calcio o un piccolo teatro dell’oratorio qui a Copparo, oppure lavagne interattive multimediali per la scuola, come piacerebbe anche alla sua maestra".

E proprio nei giorni in cui si chiude la scia dei commenti sui social network relativi alla nuova parola, il sipario si chiude così "dando un ulteriore insegnamento ai nostri figli – aggiunge Marco Trovò – Dalla loro notorie può venire fuori qualcosa di buono e tangibile per tutti, bambini e non, che invece non sono ancora stati ascoltati".

Ad ogni modo, fini nobili a parte è già iniziata la rincorsa per accaparrarsi l'utilizzo di "petaloso". Dagli uffici della camera di commercio fanno sapere che esistono già due domande di registrazione: a farsi sentire sono state un'azienda di Trani, in Puglia, e una di Venosa, in provincia di Potenza.