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Emanuele Ridulfo, 29 anni, originario di Monreale, e Danilo Gatto, 35 anni, nato a Sant’Agata di Militello, entreranno ufficialmente in servizio come dirigenti scolastici a partire dal prossimo 1° settembre. I due giovani rappresentano un caso eccezionale nel panorama nazionale: Ridulfo, infatti, è il preside più giovane d’Italia, mentre Gatto è secondo solo a lui per età. Entrambi hanno deciso di restare in Sicilia, la terra che li ha formati, per costruire, educare e innovare.

Una scelta di visione

Come si legge su Avvenire.it, i due dirigenti hanno determinazione e una chiara visione su didattica, burocrazia e progetti educativi. La Sicilia, che per molti rappresenta un punto di partenza verso altri lidi, per loro è invece una destinazione di arrivo e di rilancio. A testimonianza della loro eccellenza, i loro nomi figurano tra i vincitori del concorso per dirigenti scolastici in Sicilia, che avrebbe dovuto assegnare 26 posti ma che, dopo una selezione severa, ha fermato la graduatoria a 20 nomi.

Un cambiamento culturale

«Sì, sono il più giovane in Sicilia», dichiara Ridulfo. «Che lo sia anche in Italia lo apprendo da voi e il fatto mi sorprende e rende orgoglioso. Il ruolo richiede visione chiara, capacità di ascolto, competenze organizzative e tanta passione. E tutto questo, non ha età». La sua è una riflessione che si allarga al sistema: «La scuola italiana ha iniziato ad aprirsi alla possibilità di essere guidata da una generazione più giovane, è un segnale positivo». Il suo auspicio è che i giovani possano affiancare chi ha esperienza, creando un dialogo intergenerazionale capace di trasmettere competenze e costruire una scuola più viva.

Musica, futuro valore dei giovani

Ridulfo è docente di strumento musicale e violoncellista. Ritiene che la musica rappresenti «un canale espressivo unico per facilitare autoconsapevolezza e introspezione negli studenti». Per lui, i progetti extracurricolari sono «un’opportunità per arricchire la didattica», non un ostacolo. Lavora accanto al preside Pippo Russo in una scuola di Altofonte, nel Palermitano, ed è convinto che «in Sicilia si possano realizzare i propri desideri» se si investe nella motivazione e nella cura dei giovani.

Anche Danilo Gatto ha maturato un percorso articolato. Laureato in ingegneria civile, ha iniziato la carriera nel pubblico a 25 anni. Da allora ha insegnato laboratorio e sostegno in diverse scuole del Messinese, è stato vicepreside presso l’Istituto tecnico “Evangelista Torricelli” e ha acquisito competenze sindacali. Per Gatto, «la scuola ha bisogno di cura e visione». Sottolinea il valore di chi «insiste e resiste per dare risposte alla società» e propone un modello scolastico che «valorizza le diversità, incoraggia le eccellenze e promuove una cultura della responsabilità e del rispetto».

Una Scuola Che Guarda Avanti

Gatto parla con fermezza: «La scuola non aspetta che siamo perfetti, ma che ci mettiamo la testa ed il cuore». Le sfide sono molte e i due presidi sono pronti ad affrontarle con energia, idee, prospettive e soluzioni innovative. Le sedi a loro assegnate verranno comunicate entro l’estate. «Ancora ignota la destinazione», conclude Gatto, evocando con delicatezza il “sorriso del marinaio” di Vincenzo Consolo, scrittore del suo stesso paese. «Magari un giorno tornerò qui a casa…».

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