Messina si posiziona al terzo posto nella classifica nazionale delle città italiane dove si dorme meglio, secondo uno studio condotto da Unobravo, realtà italiana specializzata in psicologia online. La ricerca, basata su parametri oggettivi come qualità dell’aria, inquinamento acustico e luminoso, percentuale di aree verdi, connessione digitale e densità di locali notturni, ha analizzato 30 città italiane per individuare i contesti più favorevoli al riposo notturno.
La città dello Stretto ha ottenuto:
- 61/100 per la qualità dell’aria
- Una copertura del 53% di spazi verdi
- 46/100 per inquinamento acustico e luminoso, tra i punteggi più bassi in classifica
Dati che confermano come Messina, e più in generale la Sicilia, offrano un ambiente naturalmente predisposto al benessere psicofisico legato al sonno. Un dato in controtendenza rispetto al Nord Italia, dove si concentrano i disagi maggiori legati all’insonnia.
L’importanza del sonno
Secondo Unobravo, dormire 7-8 ore a notte è fondamentale per la salute mentale, emotiva e fisica. Durante il sonno, in particolare nella fase REM, il cervello si rigenera, elimina tossine, consolida ricordi e migliora l’apprendimento. Il riposo contribuisce anche a regolare il metabolismo e stabilizzare l’umore.
La privazione di sonno, invece, può provocare affaticamento, difficoltà di concentrazione, ansia e sintomi depressivi. A lungo termine, i disturbi del sonno possono associarsi a condizioni come il bruxismo o le apnee notturne, oltre a compromettere la qualità della vita.
Il portale ha condotto un’analisi dettagliata attraverso due strumenti: il test Insomnia Severity Index e sondaggio interno rivolto a un campione di utenti. È emerso che:
- Il 72,3% degli utenti è insoddisfatto della qualità o durata del proprio sonno
- Il 58% ha difficoltà ad addormentarsi
- Il 55% si sveglia troppo presto e fatica a riaddormentarsi
- Il 68,3% dichiara che ansia e stress influenzano il sonno
Il 62,4% dei partecipanti riporta una riduzione dell’efficienza durante il giorno e il 41,9% afferma che la qualità della vita è peggiorata.
Le cause: figli, lavoro e smartphone
Il 79% dei genitori ammette che le responsabilità familiari disturbano il sonno. Le madri sono le più colpite: per il 37,2% delle intervistate l’impatto è molto alto, contro il 21,9% dei padri.
Il 76,9% ritiene che la sfera professionale influisca sul riposo. Tra chi lavora su turni, il 43,1% denuncia un’influenza negativa e il 12,5% indica il lavoro come la causa principale. Anche chi ha orari flessibili o lavora in posizioni dirigenziali (come CEO o CFO) segnala problemi, con il 32,55% che nota un impatto significativo. Le dirigenti donne risultano più colpite (40,9%) rispetto agli uomini (25%).
Il 35% degli intervistati utilizza dispositivi elettronici per oltre 30 minuti prima di dormire, soprattutto nella fascia 30-60 anni. Solo il 2,2% evita del tutto l’uso di smartphone, tablet o PC prima di coricarsi.
Un sonno disturbato provoca:
- Stanchezza diurna (40,2%)
- Risvegli notturni o precoci (26,5%)
- Difficoltà cognitive (19,8%)
- Irritabilità e impulsività (14,7%)
Più della metà degli italiani (55,4%) afferma di vivere almeno una di queste conseguenze.
Il Sud Italia dorme meglio: Sicilia in cima
L’indagine di Unobravo mostra un’Italia spaccata in due: mentre le regioni del Nord e del Centro registrano livelli elevati di insonnia e sintomi associati, le regioni del Sud, e in particolare la Sicilia, mostrano un quadro più rassicurante. I dati rivelano che:
- La Sicilia registra solo il 37,7% di persone colpite da sintomi da sonno disturbato
- In Basilicata e Molise le percentuali sono rispettivamente del 23,8% e 37,5%
- Al contrario, l’Abruzzo raggiunge il 65,8%, seguito da Emilia-Romagna (63,8%) e Lombardia (61,2%)
A confermare la situazione positiva per la Sicilia è la performance di Messina, città che, grazie a condizioni ambientali favorevoli, si distingue tra le eccellenze italiane in materia di benessere notturno. Foto: Depositphotos.com.