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01Fino a 160 euro in più per avere un figlio: è questo il nuovo bonus bebè per redditi inferiori ai 7 mila euro. Meno beneficiari ma un aiuto più consistente: è questa la svolta della Manovra.

L’incentivo alla natalità cambia faccia: non più agevolazioni ai redditi medio-alti, ma maggior concentrazione sui ceti meno abbienti, ovvero per coloro che hanno un reddito Isee che non raggiunge i 25.000 euro annuali. Al di sotto dei 7.000, l’assegno potrà raggiungere la cifra record di 160 euro al mese. Uno degli elementi della “Legge di stabilità”, che arriva all’indomani delle polemiche sulla social card, che, lo ricordiamo, era stata già lanciata lo scorso anno.

E mentre Obama vuole regolarizzare i suoi 5 milioni di stranieri, qui si parla di un Iva al 4% sugli e-book, un altro provvedimento della Manovra che, c’è da scommettere, oltre ad aver infiammato il Parlamento, potrebbe far drizzare i peli anche all’Unione Europea, con il rischio che un procedimento venga aperto contro l’Italia.

Un altro atto che in questi giorni viene giudicato ‘improprio’ è quello del pagamento del canone Rai nella bolletta della luce; un modo sicuramente facile e veloce di bacchettare gli inadempienti, un metodo però che anche l’Autorità dell’Energia ha denunciato come impraticabile.

Il bonus mamme è garantito per tutti i nati o adottati dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017; una cifra di 960 euro l’anno ovvero 80 euro al mese a famiglia, che le mamme riceveranno per i propri figli fino al terzo anno di età (o di adozione), ma solo nel caso in cui il loro reddito famigliare non superi i 90mila euro annui, il doppio nel caso di redditi più bassi.

E novità arriveranno, a partire dal prossimo anno, anche per i neo-assunti nelle aziende di prodotti e servizi: nel 2015 e per tre anni, le aziende potranno godere di uno sconto sul versamento dei contributi, fino a un massimo di 8.060 euro, ma a patto di assumere nuovo personale a tempo indeterminato.

Proroghe poi per tutti coloro che decideranno di portare avanti o iniziare lavori di ristrutturazione legati all’adeguamento agli standard energetici; al massimo per il 2015, al valore di base nel 2016, con detrazioni fiscali per i condomini ad una percentuale del 50%, per tutto l’anno prossimo, per poi arrivare al 36% con l’arrivo del 2016.

Il maxiemendamento richiederà un intervento dello Stato di ben 36 miliardi di euro, almeno fino al 2016, e include anche l’apertura di un fondo di 600 milioni di euro per il sostegno alle giovani coppie, ai single con figli minorenni a carico, e ai lavoratori con contratto a termine che abbiano meno di 35 anni, anche per l’acquisto oltre che per la ristrutturazione, anche energetica, della prima casa.

Autore | Enrica Bartalotta