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(foto ecomostro della Scala dei Turchi, demolito l'anno scorso e non più presente sul litorale di Realmonte)

Legambiente scatta una foto sull’abusivismo edilizio delle coste italiane e il primato per eccesso di costruzioni illecite va proprio alla Sicilia. La Sicilia degli ecomostri.

Ad eccellere per abusivismo sulle coste della Sicilia sono tutte le province iniziando con Palermo e ritornando sullo stesso capoluogo (facendo addirittura il giro largo e passando pure per le isole minori). La Sicilia a 360° ha la fissa del cemento.

Circa 400 le infrazioni commesse dai cittadini, proprietari e costruttori siciliani solo nel 2013, che hanno acconsentito alla nascita di quelli che oggi vengono ufficialmente riconosciuti con il nome di Ecomostri.

I dettagli della relazione di Legambiente: Mare Nostrum 2014

Su circa 1500 km di costa siciliana, ciò che emerge accanto alla bellezza indiscussa del litorale dell’isola è proprio il cemento. Tonnellate e tonnellate di cemento, che si è insediato accanto ad alcuni dei siti paesaggistici, posti al centro dell’interesse dell’intera umanità (vedi la Valle dei Templi di Agrigento e ancora La Scala dei Turchi qualche anno fa, candidata a divenire patrimonio dell'umanità).

Dappertutto si evince il vizio della villetta al mare:

La villetta al mare per il siciliano sembra camminare di pari passo al posto fisso. Non ho il posto fisso allora vuol dire che non sono niente. Non imbratto la Sicilia di cemento? Allora non valgo nulla.

Palermo detiene il primato, con una colata di cemento proprio dietro Mondello, colata di cemento che ha reso possibile la costruzione di 170 ville, costruite dalla malavita negli anni 80. I lavori non si sono mai conclusi e “per la saga” oltre l’inganno anche la beffa, l’ordinanza per la demolizione, non è ancora stata emessa.

Dopo la Sicilia, si posiziona per degrado, la Puglia, la Campania e ancora la Calabria.