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Il 28 aprile sarà una data fondamentale per Rita Bonaccorso. Quel giorno l’ex moglie di Totò Schillaci sarà costretta a lasciare la sua casa a Palermo da 2,5 milioni di euro, quella in cui ha vissuto finora e in cui sono cresciuti i figli Mattia e Jessica. Il dramma della donna è ormai noto, anche grazie a Barbara D’Urso.

La Bonaccorso, manco a dirlo, è disperata. Il 28 c’è l’esproprio, il 27 la vendita all’asta. Ma io non mi muovo da qui, ha dichiarato al sito ‘Lettera43‘ alzando il tono della voce e dicendo di combattere ogni giorno una “battaglia interna con la bestia selvaggia“, e di vivere nella sua testa “una realtà parallela in cui esiste la giustizia“.

La situazione è davvero drammatica: “Non ho futuro, non ho stipendio, non ho pensione. Ho solo questa casa e non me la lascerò portar via, piuttosto mi faccio ammazzare – afferma – Ho cambiato 20 studi legali, gli avvocati di Palermo dicevano di non potermi seguire perché sostenevano di trovarsi davanti a un muro. Quando entro in un tribunale ormai impazzisco. Da 20 anni vivo solo per dimostrare la mia innocenza. Sono stata licenziata dal lavoro per questo“.

L’ex marito, Totò Schillaci, l’ha aiutata per anni, “finché i nostri figli non sono diventati maggiorenni. Finché ha potuto. Ora, però, si ritrova da sola. E i debiti continuano a crescere a causa delle spese processuali: “Devo pagare 19 mila euro per colpa dei tribunali, di chi mi ha condannato per un debito che non è mio – conclude Rita Bonaccorso – Mi hanno portato via pure i libretti al portatore intestati ai miei figli. Devono ridarmeli e azzerare tutto“.