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Dei furti decisamente insoliti che alla fine gli sono costati cari. A Belluno, un 56enne originario della Calabria è stato condannato a 20 mesi di reclusione per furti di carne a una vicina di casa di 73 anni. I fatti contestati sono avvenuti nel periodo tra febbraio e aprile 2013. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, l'uomo, introducendosi ripetutamente nel garage di pertinenza dell’abitazione della vicina, avrebbe messo a segno i furti di cibo.

Avrebbe aperto la porta della rimessa, forzandola con un’apposita chiave. Si sarebbe così impossessato prelevandoli dal congelatore diversi pezzi di carne di coniglio, per spezzatino, per brasato e per bordo. Avrebbe inoltre rubato 17 bottiglie di vino, una bottiglia di liquore e una grappa. Un bottino di diverse centinaia di euro. Quando la dona si è accorta degli ammanchi ha denunciato i furti: è da lì che sono partite le indagini con le telecamere, che hanno immortalato il ladro. È finito alla sbarra per furto aggravato dal fatto di aver utilizzato il mezzo fraudolento, la chiave universale con cui apriva la serratura.

Il difensore aveva ottenuto il rito abbreviato, che consente di godere dello sconto di un terzo della pena. Ha chiesto l’assoluzione, puntando sul fatto che il ladro di fatto non era riconoscibile: i fotogrammi non erano per nulla chiari. Il pm invece, ritenendo provate le accuse, ha chiesto al condanna a un anno e 8 mesi e 200 euro di multa. Richiesta accolta dal giudice che, dopo una breve camera di consiglio, ha pronunciato la sua sentenza, le cui motivazioni si conosceranno tra 30 giorni. L’avvocato ha già annunciato appello.