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Selinunte, cosa vedere nel Parco Archeologico in Sicilia. L’area monumentale si trova in provincia di Trapani e offre moltissime attrattive. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere: quanto tempo ci vuole per visitare Selinunte, cosa c’è da vedere in un giorno, quanto costa il biglietto di ingresso. Storia e curiosità.

Selinunte

L’antica città di Selinunte viene fondata verso la metà del VII sec. a.C. dai coloni di Megara Hyblaea. Ben presto i Selinuntini occupano alcuni punti strategici della futura area urbana e definiscono il limiti di vaste zone agricole da sfruttare. Realizzano, all’inizio del VI secolo a.C., un impianto urbano rigoroso, con sistema viario.

Nel V secolo a.C. alcune case raggiungono dimensioni notevoli e le strade vengono pavimentate con grandi lastre di roccia. L’agorà, cioè la piazza, è identificata sul pianoro di Manuzza. I santuari sono inseriti in alcune zone esterne alla città e in altre interne. I Cartaginesi distruggono la città nel 409 a.C. e in seguito, dopo interventi militari siracusani, Selinunte rimane in mano punica fino alla conquista romana del 250 a.C.

Perché si chiama così?

Il nome deriva dal “selinon“: una pianta sacra delle sponde del fiume Modione. Il Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria viene istituto nel 2013 e ridefinito nel 2019.

Con la nuova organizzazione include, oltre l’area archeologica, anche altri siti: Cave di Cusa, Museo del Satiro di Mazara del Vallo,  Museo Regionale della Preistoria del Castello Grifeo di Partanna e l’Isola di Pantelleria con le aree archeologiche territoriali.

Il Parco Archeologico più grande d’Europa

L’area monumentale di Selinunte (parco archeologico più grande d’Europa) racchiude l’antica superficie della città. Si estende per 110 ettari circa, tra i fiumi Gorgo Cottone e Modione e i santuari extraurbani della Collina Orientale e di Contrada Gaggera. La ricerche degli archeologi, dopo la scoperta del sito a opera di Tommaso Fazello alla fine del 1500, iniziano solo 1823. In quella data gli inglesi Angell e Harris scoprono le metope scolpite.

Lo studio dei templi di Hittorff e gli scavi sistematici di Cavallari e Salinas aprono la strada alla conoscenza della colonia siceliota. Nel XX secolo gli studi di concentrano sul santuario della Malophoros e sull’Acropoli. Così si comprende meglio l’area urbana, in tutte le sue evoluzioni. Attualmente, all’interno del Parco di Selinunte, lavorano tante équipes di studiosi italiani e stranieri.

Cosa vedere a Selinunte

L’impianto urbano di Selinunte viene realizzato all’inizio del VI secolo a.C., attraverso la costruzione del sistema viario. Gli isolati rettangolari, larghi 100 piedi dorici, cioè circa 32 metri, sono generati dall’incrocio di grandi strade (plateiai) con strade più piccole (stenopòi).

Nel vasto territorio del Parco Archeologico ci sono sette aree distinte. Ognuna delle zone dell’area archeologica conserva memoria della grandezza dell’antica città.

Acropoli – Si trova nel promontorio centro-meridionale e si caratterizza per l’area sacra ricca di templi, per le case e per le fortificazioni che la cingono.

Pianoro di Manuzza – È situato a nord dell’Acropoli, caratterizzata dalla presenza dell’antico impianto abitativo e dall’Agorà, centro politico e sociale della città.

Santuario della Collina Orientale – Ci troviamo a est. Una zona di Selinunte caratterizzata dalla presenza di un’area sacra monumentale fuori le mura con i grandi Templi E ( forse Hera), F e G (Zeus). Scoperto nel 1871, l’esteso santuario della Malophoros di Contrada Gaggera rappresenta, insieme al tempio M situato più a nord e al tempio (megaron) di Hera (Area Triolo Nord) a sud, il limite occidentale della città oltre il fiume Modione (Sélinos).

I tre templi (E, F, G) del santuario extraurbano della Collina Orientale sono tra gli edifici di culto più prestigiosi della città. Allo stato attuale non disponiamo di informazioni dettagliate relative alle estensioni dei recinti sacri (temene) e alla loro articolazione interna: mancano inoltre le tracce di eventuali altari, fulcro dello svolgimento del culto greco, riferibili ai singoli templi. Tracce di intonaco e di policromia conservate su tutti e tre i templi, dimostrano, tuttavia, che essi furono ultimati o parzialmente.

Collina della Gaggera – Ad ovest, in un punto segnato da un’area sacra esterna alle mura in cui insistono il santuario della Malophoros, di Zeus Meilichios, il Tempio di Hera Matronale e il Tempio M. Necropoli.

Quartiere artigianale – Ci spostiamo lungo la valle del Gorgo Cottone, presso le mura orientali della città. Un punto caratterizzato dalla presenza di numerose fornaci e aree di lavoro per la produzione della ceramica. La zona artigianale ha uno stretto legame col porto ed è altresì ben collegata, attraverso i grandi assi viari, direttamente col centro urbano.

Battistero Bizantino – Presso la foce del fiume Modione, ad ovest dell’Acropoli.

Cave di Cusa – Sorgono a circa 11 Km a nord-ovest di Selinunte: sono un esteso banco roccioso cavato dai Selinuntini per la costruzione dei templi.

Quanto si paga al Parco Archeologico di Selinunte

Il biglietto per Selinunte costa 6 euro (intero);  ridotto (per giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni della Comunità Europea) 3 euro. Ingresso gratuito per diverse categorie. Le Cave di Cusa sono visitabili su prenotazione. Sul sito ufficiale della vendita dei biglietti ci sono i dettagli su costi, orari e riduzioni.

Il Parco è aperto secondo questo calendario:

  • Dal 1 gennaio al 28 febbraio dalle 9:00 alle 17:00
  • 1- 26 marzo dalle 9:00 alle 18:00
  • 27 marzo-30 aprile dalle 9.00 alle 19.00
  • Dal 1 maggio al 30 settembre dalle 9:00 alle 20:00
  • 1-31 ottobre dalle 9:00 alle 18:00
  • Ultimo ingresso un’ora prima dell’orario di chiusura del sito

Il seguente calendario potrebbe subire variazioni. Foto Franck Manogil – Selinunte, CC BY 2.0.

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