
La presenza dell’uomo in quell’area è testimoniata dalle numerose grotticelle artificiali preistoriche realizzate lungo i fianchi della profonda cava scavata nel corso dei secoli dal torrente Gelso, alimentato dalla sorgente Paradiso.
Due le grotte archeologicamente più rilevanti visitate a metà degli anni ’60 dal prof. Luigi Bernabò Brea. Nella prima, un riparo sotto roccia, furono rinvenuti e raccolti diversi utensili di pietra riconducibili al Paleolitico superiore. Gli oggetti litici scoperti appartengono, nello specifico, alla fase iniziale del cosiddetto Epigravettiano finale, tra 14 e 12 milioni di anni fa.
Nella seconda grotta, conosciuta come «Grotta del fico», l’indagine dell’illustre archeologo ligure consentì di accertare la presenza di ossa umane e di numerosi frammenti di ceramica appartenenti allo stile di Diana del Neolitico superiore, agli stili del Conzo e di Malpasso dell’Eneolitico, e allo stile di Castelluccio dell’Età del Bronzo antico.
Fonte: http://www.prolocopedagaggi.it
Foto di Giuseppe Monoftalmo Guercio