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Uno smartphone è esploso tra le mani di una ragazza appena 18enne provocandole delle ferite agli occhi. Il suo avvocato ha depositato denuncia nei confronti dell’azienda produttrice per appropriazione indebita e truffa. "Dopo l’inquietante episodio ci avevano garantito il pagamento di un risarcimento simbolico ma avevano fretta di riavere indietro lo smartphone. Avevano insistito per riprenderselo con la scusa di fare una perizia che accertasse le cause dell’esplosione, poi però sono spariti", dichiara il legale.

"La ragazza ha ancora seri problemi alla vista ed è un miracolo che sia finita così perché l’esplosione dello smartphone, per le modalità con cui si è verificata, avrebbe potuto avere davvero conseguenze drammatiche", spiega l'avvocato. L’episodio risale ai primi giorni di maggio, quando il telefoninoesplose tra le mani della ragazza che lo stava utilizzando. Lei finì in ospedale accusando problemi alla vista, nausea e cefalea ed era sotto shock. 

L'azienda all’inizio si era resa particolarmente disponibile. Intanto perché si era affrettata a garantire il pagamento di 5.000 euro come risarcimento danni simbolico. E poi perché si era prodigata per svolgere un’accurata perizia sul cellulare esploso per poter dare una spiegazione all'incidente. Alla fine l'azienda, che non ha pagato nulla, non ha voluto neppure restituire il telefonino esploso