Il viaggio alla ricerca delle curiosità sulla Sicilia ci porta oggi a conoscere più da vicino un prodotto ormai dimenticato, che tuttavia un tempo era molto noto: La sorba frutto poco conosciuto, nonostante un tempo fosse davvero molto diffuso tra contadini e pastori. Il Sorbo domestico è un albero da frutto della famiglia delle Rosacee e del genere Sorbus: i frutti sono chiamati comunemente sorbole ed esistono in due varietà (una piriforme e una meliforme). La pianta è originaria dell’Europa Meridionale e in Italia si trova sporadicamente in tutta la penisola e nelle isole (in Sicilia è presente nei boschi montani, come ad esempio sul versante orientale dell’Etna).
Le sorbe hanno origini molto antiche ed erano già note ai tempi dei Romani, che ne apprezzavano la tenerezza e la dolcezza: la impiegavano molto per la preparazione dei liquori. Le leggende popolari raccontano della Sorba, ovvero, la bacca a forma di mela o pera polposa e di colore rosso bruno, come di un portafortuna contro la miseria e la fame e che, grazie ai suoi colori caldi ed intensi, ha il potere magico di allontanare tutti i mali.
I frutti venivano in passato usati a scopo alimentare, ma oggi non vengono quasi più consumati. Poiché le sorbe maturano nell’autunno avanzato, con concreto rischio di danneggiamento dei pomi per l’esposizione alle intemperie e la caduta, si preferisce, come per le nespole, coglierle in anticipo e farle maturare, o “ammezzire” in luogo chiuso. I pomi diventano scuri, morbidi e saporiti per una trasformazione enzimatica. Il frutto maturo ha un contenuto di zuccheri di circa il 20%, e viene consumato al naturale o utilizzato per la preparazione di marmellate. I frutti del sorbo domestico erano più diffusi nei secoli passati; negli ultimi decenni il consumo e la diffusione dei frutti sono andati via via in diminuzione. Oggi sono considerati una rarità e vengono catalogati nei frutti dimenticati o frutti minori.
Foto di Domenico Di Vincenzo