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È una delle foto più rappresentative degli attentati di Bruxelles. La giornalista che l'ha scattata ne ha parlato con l'autorevole USA Today. Nell'immagine, una donna ferita alla mano è al telefono mentre una seconda vittima, con gli abiti strappati, guarda in camera sconvolta. La foto è stata inizialmente postata su Facebook, prima di essere ripresa dalle più grandi agenzie di stampa.

La fotografa d'eccezione si chiama Ketevan Kardava. A 36 anni, è l'inviata speciale a Bruxelles di un canale televisivo pubblico georgiano e ha testimoniato sana e salva da casa sua. La donna si trovava nell'area delle partenze dell'aeroporto pronta a imbarcarsi per Ginevra, quando ha sentito il rimbombo della prima esplosione "a un metro e mezzo" di distanza da lei. La sua prima reazione è stata quella di tirare fuori la macchina fotografica: "Ero scioccata, ma è stato istintivo", ha dichiarato.

La prima foto che Ketevan Kardava ha scattato è quella che nelle ultime 24 ore sta facendo il giro del mondo. La giornalista ha spiegato che ha tentato di aiutarle, prima di fotografarle. "Urlavo 'Dottore! Dottore! Dottore', ma non c'era nessuno!". Ed è in quel momento che Ketevan Kardava ha scattato la foto della "donna vestita di giallo". "Che cosa dovrebbe fare un giornalista quando si trova in una situazione simile? Dare un mano? Chiamare i soccorsi? O scattare una foto? Allora ho realizzato che se volevo mostrare al mondo che cosa stava succedendo in quel momento di terrore una fotografia era più importante", ha spiegato.

La giornalista ha reso noto di aver continuato a premere il tasto della sua macchina fotografica e a chiamare aiuto finché non sono arrivati i soccorsi, che hanno chiesto a chi poteva di fuggire il più velocemente possibile. "Le persone che ho fotografato non erano in grado di correre e non ho potuto aiutarle. Lasciarle indietro è stato molto, molto difficile per me. Ero l'unica persona in piedi sulle proprie gambe. Avrei voluto aiutarle, ma non potevo. Le ho lasciate. Dovevo farlo, ci aspettavamo una terza esplosione", ha raccontato. "Non so come ho fatto a farlo. A scattare questa fotografia. Da giornalista, è stato istintivo. Ho postato l'immagine su Facebook ed ho scritto 'Esplosione… aiutateci'", dice.

Ketevan si domanda anche come potrà continuare a fare il suo mestiere. "Vivo a Bruxelles da 8 anni e ho seguito tantissimi eventi, come gli attacchi terroristici a Parigi. Ma solo adesso capisco veramente. Capisco che può succedere qualsiasi cosa, ovunque, in qualunque momento. E comprendo fino in fondo il senso della frase 'il terrorismo non ha frontiere'".