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Salvatore di nome e di fatto: è stato infatti provvidenziale il suo intervento, pochi giorni fa, quando l'auto in cui viaggiava Enrico D'Orsa è precipitata giù dal viadotto Treppiedi, sull'autostrada Palermo-Catania. Un incidente di cui si è molto parlato su tutti i giornali e che oggi si arricchisce di un nuovo dettaglio, tutt'altro che di poco conto: la storia di un eroe per caso.

Salvatore Messina passava da lì con il suo furgoncino e non ha esitato quando ha visto che la Peugeout 207 precipitata stava andando a fuoco. Ha scavalcato il guardrail, "buttandosi" nella scarpata di 15 metri, ed ha estratto l'uomo privo di sensi dalla vettura, che pochi secondi dopo è esplosa. Proprio ieri pomeriggio Enrico, ricoverato all'ospedale Civico di Palermo, ha stretto la mano all'uomo che gli ha salvato la vita, come raccontato da La Repubblica. 

Un gesto di altruismo che, soprattutto in tempi come questi, fa molto riflettere. Enrico D'Orsa ha riportato una frattura alla clavicola e al naso ed un leggero trauma cranico; nonostante non si sia ancora rimesso, ha voluto incontrare Salvatore, eroe per caso, che sulle pagine di Repubblica ha raccontato: "Cosa ho pensato in quei momenti? Niente, ho agito solo per istinto.Se avessi pensato, avrei perso tempo. Quindici secondi in più e non saremmo stati qui a stringerci la mano".